ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Giochi da tavolo contro videogames?

Uno sguardo dai tempi più remoti a oggi. Sorprendente osservare l’evoluzione in 40 anni di ’Super Mario’

Sicuramente un’attività divertente da praticare con amici e parenti è giocare a giochi da tavolo. Ma si può dire lo stesso dei videogiochi? Non si può certo negare che i videogiochi permettano di creare nuove amicizie e che durante il lockdown abbiano permesso ai ragazzi di rimanere in contatto anche se a distanza, ma non tutti la pensano così. Secondo alcuni, a differenza dei videogames, i giochi da tavolo possono coinvolgere persone di ogni fascia di età e di ogni genere: trovarsi tutti in un’unica stanza potrebbe essere per certi aspetti meglio che essere collegati soli tramite un dispositivo elettronico. I sostenitori dei videogames ritengono, invece, che questi offrano una varietà più ampia di esperienze rispetto ai giochi da tavolo. Anzi: utilizzati in modo adeguato, i videogiochi potrebbero anche aiutare a crescere, senza incorrere in danni alla salute. Ormai è molto difficile allontanare i ragazzi dalla tecnologia, provando a trasportarli nel passato, facendoli giocare ad un vecchio gioco da tavolo. Ma i giochi da tavolo non sono necessariamente qualcosa che appartiene al passato e, comunque, non è detto che il passato abbia smesso di essere una fonte di curiosità e stimoli. I principali benefici dei giochi da tavolo, secondo gli esperti, sono i seguenti: aumento della memoria, riduzione dello stress, aumento della concentrazione. I giochi da tavolo sono noti fin dall’antichità: gli antenati dei tabelloni e dei mazzi di carte talvolta sono sopravvissuti fino ai giorni nostri, trasformandosi in giochi tuttora famosi e diffusi in tutto il mondo, come la Dama e Scacchi. La Dama in origine si chiamava Alquerque o Quirkat, gioco nato attorno al secolo XV a.C. una specie di Scacchi, invece, sarebbe stata inventata nel VI secolo a. C. e deriverebbe da un gioco chiamato Chatarunga. Tuttavia, l’interesse verso i giochi da tavolo è diminuito. A sostituirli ci sono i videogiochi che nascono negli anni ‘50, con l’idea del primo videogioco. Mentre gli sviluppi commerciali, con la produzione dei primi videogiochi per il pubblico, risalgono agli anni ‘70. Il primo videogioco in assoluto si chiamava “OXO” ed fu sviluppato nel 1952 da un ricercatore inglese di nome Alexander S. Douglas per la sua tesi universitaria. OXO non è altro che il famoso gioco del Tris e fu programmato su un computer chiamato EDSAC. Nei 30 anni successivi la tecnologia e la conoscenza sono talmente progredite che i videogiochi sono diventati sempre più perfetti e realistici. È, per esempio, molto sorprendente osservare l’evoluzione nell’arco di 40 anni del famosissimo personaggio super Mario, dalla sua nascita, nel 1981 fino, all’ultima versione in 3D.

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