ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

L’idea di pace di Gino Strada

Vita e idee del medico che ha creduto in un mondo senza guerra. L’eredità che ha lasciato a tutti noi

PISA Gino Strada, all’anagrafe Luigi, nasce nel 1948 a Sesto San Giovanni in provincia di Milano. Dopo essersi diplomato al liceo classico Carducci di Milano, si iscrive alla facoltà di medicina e chirurgia e si laurea nel 1978. Si specializza poi in chirurgia d’urgenza. Già durante gli studi universitari decide di partecipare attivamente alla politica aderendo al Movimento Studentesco, un’organizzazione extra parlamentare studentesca di sinistra.

La prima esperienza lavorativa di Strada è presso l’ospedale di Rho, dove fa pratica di trapianto di cuore fino al 1988, anno in cui si indirizza verso la chirurgia traumatologica e la cura delle vittime di guerra. Lavora poi in vari ospedali in giro per il mondo: negli Stati Uniti, nel Regno Unito e in Sudafrica. Tra il 1989e il 1994, lavorando con il Comitato Internazionale della Croce Rossa, si trova ad operare in diversi paesi in conflitto: Pakistan, Etiopia, Perù, Afghanistan, Angola, Somalia e Bosnia-Erzegovina. Nel 1994 insieme alla moglie Teresa Sarti e ad altri colleghi, fonda Emergency, un’associazione umanitaria pensata per la riabilitazione delle vittime di guerra e delle mine antiuomo.

Gino Strada è noto non solo per la sua attività medica ma anche per il suo originale punto di vista sulla società contemporanea. Ha infatti sempre espresso critiche nei confronti di tutti i governi che hanno guidato l’Italia negli ultimi decenni. Il fondatore di Emergency non ha mai condiviso la partecipazione dell’Italia alle guerre, l’aumento delle spese militari e le politiche nel campo dell’immigrazione.

Nel 2010, durante l’incontro nazionale di Emergency tenuto a Firenze, Gino Strada legge il manifesto «Il Mondo che vogliamo», in cui vengono affermati alcuni principi che, secondo il fondatore dell’Ong, dovrebbero essere alla base della nostra società. Per Emergency e per Gino Strada una società, per potersi dire realmente democratica, non può limitarsi a eleggere i propri rappresentanti ma deve basarsi su alcuni valori irrinunciabili: l’eguaglianza tra gli esseri umani, il ripudio della guerra, del terrorismo e della violenza, la giustizia sociale, la solidarietà, il rispetto reciproco, cure mediche gratuite di elevata qualità, istruzione pubblica, una libera informazione. Gino Strada muore il 13 agosto del 2021. Ci lascia in eredità un’Ong che ad oggi ha curato quasi 12 milioni di persone e tuttora continua a curare persone. Ci affida inoltre il compito di portare avanti l’idea che pensare un mondo senza guerre non è soltanto l’utopia di un folle, ma la missione a cui tutta l’umanità è chiamata, oggi più che mai.

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