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Bioarchitettura, cos’è e come nasce

Dalle prime costruzioni in Germania nel 1970 alle tante realizzazioni di questi ultimi anni. Ma occorre attenzione

La bioarchitettura è una disciplina caratterizzata da un modo di costruire gli edifici secondo un atteggiamento rispettoso verso l’ambiente circostante, la natura e tutto quanto ci circonda tra piante, animali, montagne, mare e tutto il resto che compone l’ambiente. Le case costruite secondo i principi della bioarchitettura non inquinano, come suggerisce il prefisso «Bio».

La bioarchitettura è nata in Germania verso la fine degli anni Settanta dopo la crisi energetica mondiale del 1973. Il mondo ha condiviso questo interesse e sono nate le prime case costruite secondo questa disciplina in Africa, Europa del Nord e soprattutto negli Stati Uniti. La costruzione è migliorata molto negli ultimi anni, soprattutto in termini di qualità e materiali più ecologici. Come i vari settori delle costruzioni e non solo, anche la bioarchitettura si è evoluta.

È ormai risaputo che la maggior parte dell’energia consumata a livello globale dipende dagli edifici e che progettare con maggiore attenzione all’impatto ambientale è un obiettivo da raggiungere a vantaggio di tutti. I materiali da costruzione utilizzati per l’isolamento possono essere sughero, fibra di cocco, canna, lana, perlite, pannelli di particelle di legno, silicato di cellulosa espansa. Oggi la maggiore difficoltà per lo sviluppo della bioarchitettura è sicuramente la disponibilità e il reperimento di materiali naturali rispettosi dell’ambiente.

Tuttavia è l’intero processo alla base del ciclo di costruzione che dovrebbe essere modificato a favore di materiali sostenibili, come legno, sughero, fibra di cellulosa, blocchi in calcestruzzo e argilla espansa.

Dovrebbe invece essere limitato o del tutti escluso l’utilizzo di resine e prodotti derivanti dal petrolio, vernici e solventi, polveri di legno. Ci sono alcuni principi che la bioarchitettura deve rispettare.

Quello fondamentale è sicuramente l’orientamento: il giusto orientamento permette alla luce di disperdersi naturalmente in tutti gli ambienti riducendo il consumo di energia.

Un altro principio è l’isolamento, per cui in ogni edificio deve essere limitata la diffusione del calore dall’interno verso l’esterno. Per ottenere questo effetto è utile tornare a tecniche artigianali e garantire materiali naturali come il sughero e le fibre del legno.

Il quarto riguarda la cattura dell’energia solare proprio per sfruttare la luce e il calore naturali.

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