ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Siamo piccoli per capire la guerra

Gli studenti della scuola media hanno cercato di capire i motivi dell’invasione russa in Ucraina

ISOLA D’ELBA Non siamo troppo piccoli per capire la guerra! Ci hanno chiesto: quali parole ti vengono in mente se pensi alla guerra in Ucraina? Le più ricorrenti sono state: paura, povertà, pace, morte.

Non è facile per noi capire perché i Russi abbiano preso le armi e invaso un’altra nazione; ci hanno spiegato le ragioni politiche ed economiche, ci hanno parlato del gas, dei campi di grano dell’Ucraina, della Nato e dell’ex Urss ma per noi tutto questo rimane incomprensibile.

Quando vediamo alla televisione le immagini della distruzione e della morte, facciamo fatica a credere che sia la realtà e non uno dei nostri videogiochi.

Qui a scuola abbiamo ragazzi ucraini; il babbo di uno di loro è partito con un furgone per raggiungere la Polonia e da lì i confini dell’Ucraina.

Allora abbiamo voluto che portasse con sé un pezzo di noi: un giubbotto caldo, un pupazzo, una coperta, un maglione e ci fa piacere pensare che siano arrivati a bambini meno fortunati di noi. Poi siamo andati al supermercato e da soli abbiamo fatto una grande spesa; abbiamo raccolto tutto in un’aula e i ragazzi più grandi hanno stivato tutto negli scatoloni che dei volontari hanno caricato su camion e furgoni in partenza.

Ora stiamo aspettando con impazienza che venga in classe nostra un bambino ucraino scappato con la sua mamma. Non sappiamo come faremo a comunicare ma prenderemo un pallone e andremo in giardino a giocare.

Noi facciamo l’indirizzo musicale, quindi potremo insegnargli a suonare qualche strumento.

Qualcosa comunque ci inventeremo per farlo divertire; siamo sicuri che qui da noi starà bene! Faremo di tutto perché sia così.

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