ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Perché Putin attacca l’Ucraina?

Al teatro del Convitto la conferenza del professore Giovanni Cipriani sulle ragioni storiche del conflitto

Lo scorso 29 marzo, al teatro del Convitto Cicognini, le classi terze del primo grado e alcuni dei loro insegnanti hanno avuto il privilegio di assistere ad una conferenza sulla storia dell’Ucraina tenuta dal professore Giovanni Cipriani, già docente di Storia moderna all’Università degli Studi di Firenze. Lo storico ha spiegato in maniera approfondita, ma con un linguaggio chiaro e semplice, non solo le cause, ma anche le origini dell’attuale conflitto tra Russia e Ucraina, rispondendo alle domande che gli sono state poste.

L’evento è nato dall’esigenza di far comprendere meglio alle nuove generazioni una situazione che coinvolge da vicino l’Europa e il mondo intero. Il 24 febbraio le forze armate russe hanno invaso alcuni territori ucraini e da allora hanno bombardato per giorni interi alcune città, come Charkiv e Mariupol, e hanno colpito Kiev, la capitale, e ancora continuano ad attaccare anche altre zone del Paese uccidendo anche moltissimi civili. Il presidente dell’Ucraina Zelenskyj però non si è arreso e anzi ha dichiarato che il popolo ucraino difenderà il Paese dall’esercito russo. Il professor Cipriani ha esposto in sintesi le antiche origini del conflitto che risalgono alla Prima Guerra Mondiale quando il territorio ucraino era diviso in due zone: a nord l’Ucraina, con capitale Kiev, che apparteneva alla Russia; a sud la Galizia, con capitale Leopoli, all’Impero austro-ungarico. Nel 1918 la Russia si ritirò dal conflitto, a causa della rivoluzione, ma nel 1919, finita la guerra, a Versailles si affrontarono anche i problemi legati all’Ucraina: la parte russa rimase alla Russia; la Galizia andò alla Polonia. Nel 1920 la Russia tentò di occupare anche la zona a sud, ma venne respinta, mentre l’Unione Sovietica, fondata nel 1922, comprendeva, tra gli altri stati controllati da Mosca, l’Ucraina. Nel 1939 però Hitler volle conquistare la Polonia e occupò tutto il sud della Russia, inclusa l’Ucraina. Nel 1944 Stalin vinse nell’area ucraina che tornò sotto l’influenza russa; in seguito Kruscev decise di donare all’Ucraina la Crimea che così ne divenne parte integrante.

Nel 1991 l’URSS fu divisa in 15 diversi Paesi, tra cui anche l’Ucraina che si allontanò dalla Russia.

Nel 2013 la tensione arrivò al culmine e nel 2014 la Russia riuscì ad annettere la Crimea. Putin ora teme che l’Ucraina entri nella Nato, che raggruppa già 30 Paesi, perché questo la rafforzerebbe al confine con la Russia.

Le risorse minerarie ucraine fanno dubitare che le ragioni siano solo politiche.

Votazioni CHIUSE
Voti: 1

Pagina in concorso