La valle dell’acqua o “Blue Valley“
Le risorse in Garfagnana e Valle del del Serchio, tanti esempi in cui natura e bellezza sono tutt’uno
Nella nostra ricerca siamo partiti dall’osservazione che nell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, il programma d’azione sottoscritto nel settembre 2015 dai governi dei 193 paesi membri dell’Onu, uno degli obiettivi strategici è quello garantire a tutti la disponibilità e la gestione sostenibile dell’acqua e delle strutture igienico-sanitarie. Anche se il nostro pianeta possiede sufficiente acqua potabile per raggiungere questo obiettivo, siamo ancora molto lontani dal raggiungerlo a livello globale a causa di infrastrutture scadenti, cattiva gestione economica e della crescente siccità. Ci siamo allora chiesti come funzioni nel nostro territorio, Garfagnana e Valle del Serchio, il sistema complessivo dell’acqua. Una prima osservazione è stata che l’alta Toscana è una zona molto piovosa e ricca di fiumi, torrenti e bacini idrografici. Un fenomeno che non di rado causa eventi franosi e alluvionali, il più grave dei quali si è verificato qui da noi a Fornovolasco nel 1996. Questo pone domande sulla gestione dell’acqua che, pur essendo una risorsa abbondante e di grande valore, è necessario pianificare attentamente su tutto il territorio per evitare in futuro nuove catastrofi. Ma cosa facciamo con questa risorsa del nostro territorio? La Garfagnana è la Valle del Serchio presentano molte centrali e centraline idroelettriche installate a partire dagli inizi del ‘900. Ne abbiamo contate 13, solo quelle gestite da Enel Greepower, da Sillano a Vinchiana, alcune molto piccole altre vere e proprie centrali. La più importante è quella di Torrite nel comune di Castelnuovo di Garfagnana. La potenza installata di circa 70 MW è frazionata su due turbine Francis, la producibilità media annua è di 120 GWh. Proprio accanto alla nostra scuola c’è la centrale di Gallicano con una potenza di 25 MW. Le centrali idroelettriche sfruttano l’acqua dei numerosi laghi artificiali. Il più grande, con una capienza di 35 milioni di metri cubi d’acqua, è quello di Vagli formato con lo sbarramento del Torrente Edron nel 1947. Le acque hanno sommerso alcuni borghi tra i quali il principale era Fabbriche di Careggine, piccolo borgo fondato nel XIII secolo. Ad ogni svuotamento del lago, necessario periodicamente per la manutenzione, il paese riemerge dalle acque. Uno spettacolo unico, meta di moltissimi visitatori, avvenuto quattro volte: nel 1958, nel 1974, nel 1983 e nel 1994. Lungo la strada d’Arni troviamo il suggestivo lago di Isola Santa dalle acque color smeraldo, molto amato dagli appassionati di fotografia. A Gramolazzo un altro grande bacino. Altri laghi suggestivi vicini al Parco dell’Orecchiella sono quello di Vicaglia e di Villa Collemandina.
Sul torrente Turrite di Petrosciana c’è la diga più antica della Garfagnana, alta 42 ben metri.