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Sostenibilità ambientale? Sì, grazie

A oltre 50 anni dai primi movimenti ambientalisti sono nati i 17 obiettivi dell’Agenda 2030 sottoscritta nel 2015

Come sappiamo, la sostenibilità è legata alla difesa ambientale che negli ultimi anni ha vissuto un approfondimento verso un significato più grande considerando tutti gli aspetti: ambientali, economici e sociali. In seguito ad un disastro ambientale avvenuto nel 1969 a Santa Barbara, in California, dove una fuoriuscita di petrolio uccise decine di migliaia di uccelli, delfini e leoni marini, l’opinione pubblica fu scossa e gli attivisti iniziarono a ritenere necessaria una regolamentazione ambientale per prevenire questi disastri.

Il 22 aprile del 1970, negli Stati Uniti, tantissimi ambientalisti si impegnarono per coinvolgere il governo e l’opinione pubblica sulla necessità di difendere le risorse naturali. Nacque così la prima Giornata Mondiale della Terra. Di sostenibilità se ne parla nella prima conferenza delle Nazioni Unite sull’ambiente del1972, in seguito alla quale viene pubblicato un documento che definisce un modello di sviluppo in grado di soddisfare i bisogni attuali senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare i propri. Infatti le risorse del pianeta non sono infinite, vanno utilizzate con cura, senza sprechi, rispettando le biodiversità e gli ecosistemi. La sostenibilità ambientale ci indica gli aspetti chiave dello sviluppo sostenibile da cui nascono tutte le azioni.

Dopo oltre 50 anni di storia dai primi movimenti ambientali, sono nati i 17 Obiettivi dell’Agenda 2030 sottoscritta nel 2015 dai 193 paesi dell’Onu. Con essa l’Onuha ampliato il piano dell’Agenda 21 (1992) definendo i 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile per la salvaguardia della vita delle popolazioni del mondo e degli ecosistemi del Pianeta.

A partire dagli anni ‘90 sia i governi che le aziende hanno cominciato ad adottare leggi e sistemi di miglioramento sulla base di questi principi: adozione dell’economia circolare (riciclare, riutilizzare, riparare, condividere, prestare, ridurre il consumo delle materie prime), conservazione del territorio e della biodiversità (interventi per la tutela degli habitat naturali, in modo da garantire la sopravvivenza delle specie che in essi vivono, come, per esempio, abbiamo fatto con il progetto «Ufo in Toscana (alieni al Cavo)», promozione dell’energia rinnovabile (sole, forza del vento o dell’acqua, calore della terra), riciclo dei rifiuti, promozione della mobilità rispettosa dell’ambiente (costruzione di nuove piste ciclabili, utilizzo di auto private in condivisione, auto sempre meno inquinanti), sviluppo di tecnologie per l’ambiente (energia solare, eolica, idroelettrica, geotermica, l’energia ricavata da biomasse, energia del mare).

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