ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Una guerra che non riusciamo a capire

Aumentano ogni giorno i profughi, i bambini che arrivano anche nel nostro Paese e scappano dall’orrore

LIVORNO La guerra in corso tra Russia e Ucraina è ormai una triste realtà. A noi, in Italia, arriva una triste eco lontana (ma nemmeno troppo) di un conflitto che non riusciamo a capire e ad accettare. Genitori, insegnanti, giornalisti cercano di spiegarci le motivazioni che sono alla base della guerra ma questo non è sufficiente a darci delle risposte alla nostra portata: non riusciamo a dare a tutto ciò una spiegazione logica.

Aumentano ogni giorno i profughi che fuggono dalla guerra.

Da febbraio, quando gli scontri sono aumentanti, la popolazione ha avuto sempre più necessità, e molti sono stati costretti ad abbandonare le proprie case per trovare rifugio negli Stati circostanti, come Polonia, Romania, Ungheria, Slovacchia e Bielorussia.

Da subito migliaia di volontari di tutto il mondo si sono attivati per supportare le persone più colpite. Inoltre la Croce Rossa italiana ha lanciato una raccolta fondi per finanziare le attività in aiuto della popolazione colpita dai conflitti. I primi aiuti concreti sono già arrivati anche dall’Italia, da cui sono partiti tir pieni di coperte, rifornimenti alimentari e medicinali; insieme alla protezione civile sono state distribuite 200 tende, capaci di ospitare 1000 persone.

E’ stato inoltre istituito un fondo di raccolta… ma come possiamo contribuire, noi ragazzi, in prima persona? Sono migliaia i bambini fuggiti dall’Ucraina a causa della guerra, ma ognuno di noi può donare loro un po’ d’affetto ospitandoli nelle proprie case per un po’.

Purtroppo però non tutti i bambini arrivano qui con le loro famiglie: spesso infatti vengono affidati a conoscenti o parenti, mentre i genitori restano in Ucraina a combattere. Nelle ultime 24 ore il flusso di profughi ucraini giunti nel nostro paese è aumentato moltissimo: la maggior parte è composta da donne e ragazzi come noi.

In Italia, da qualche settimana, è possibile ospitare i bambini nelle proprie case e dare loro accoglienza e servizi. Abbiamo provato a scrivere, in classe, le nostre considerazioni a riguardo. In particolare abbiamo provato a ragionare sulla domanda “Quale sarebbe la nostra reazione se avessimo concretamente la possibilità di accogliere nelle nostre case profughi di guerra?”. E negli altri articoli abbiamo sviluppato le risposte a questa domanda molto complessa.

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