ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Padule di Fucecchio da preservare

Un modello 3D riproduce il sistema fluviale. I segreti dei corsi d’acqua e l’origine della nostra riserva naturale

FLUMINA Tour è sbarcato a Ponte Buggianese. Grazie ad uno strumento didattico appositamente brevettato dall’associazione «Eta Beta» che ripropone in modo accurato il sistema fluviale del nostro territorio, gli alunni hanno potuto apprezzare l’ambiente palustre e l’enorme potenziale di uno degli elementi più importanti della terra: l’acqua. Il progetto è nato in collaborazione con il Comune di Ponte Buggianese, la Regione Toscana e il Consorzio Basso Valdarno. «Il Padule di Fucecchio ha detto il sindaco Nicola Tesi non è ancora ben conosciuto dalle nuove generazioni ed è solo partendo dai più piccoli che si potrà mantenere integra un’area che si sta tramandando anche grazie all’opera conservativa dei vari proprietari dei fondi che si estendono nel Padule».

Per i ragazzi il progetto ha rappresentato un’occasione unica per conoscere questo piccolo paradiso dei naturalisti che dal punto geografico si presenta come un grande bacino triangolare, collocato nella Val di Nievole a sud dell’Appennino Pistoiese, tra il Montalbano e le Colline delle Cerbaie.

La sua è un’origine molto antica, infatti il Padule di Fucecchio si è formato per il ristagno delle acque provenienti dalle alture della Valdinievole, il cui deflusso era impedito dai depositi alluvionali dell’Arno. Quest’esperienza, grazie al modello scientifico realizzato in 3D, ha svelato la dinamica del bacino idrografico, le nozioni base dell’idraulica, il perché di alcuni fenomeni come quello del processo di sedimentazione dei detriti e le loro ripercussioni sull’ambiente circostante. In particolare, ha svelato agli alunni il misterioso funzionamento delle chiuse e delle opere idrauliche che consentono all’acqua di defluire verso i canali di scolo del bacino dell’Arno.

Ma non solo. Questo progetto ha parlato anche dell’importanza storica del territorio, ripercorrendo la nascita dei vari insediamenti che si sono sviluppati lungo il suo corso a partire dall’anno 1000, quando la zona era parte della diocesi di Lucca. Ma fu solo alle soglie dell’età moderna che si ebbero le prime opere sul Padule: nel 1435 la Repubblica di Firenze, per assicurare abbondanza di pesce alla città, sbarrò il corso del fiume Gusciana, ovvero l’attuale canale dell’Usciana, l’emissario che ne faceva defluire le acque verso l’Arno. Fu così creato il «Lago nuovo» che alterò gli equilibri ecologici dell’area, provocando numerose epidemie che decimarono le popolazioni locali e che si alternarono fino al XVIII secolo. Da questo periodo si moltiplicarono gli interventi favorevoli ad una bonifica integrale e definitiva dell’area, attuata alla fine del Settecento dal Granduca Pietro Leopoldo. Proprio per questa sua incredibile bellezza, è importante preservare e tutelare il Padule di Fucecchio, facendolo conoscere a tutta la comunità in modo da garantirgli un prospero futuro.

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