ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

C’era una volta la pandemia

La nostra testimonianza potrebbe iniziare così. Il racconto dell’esperienza vissuta dagli studenti

«Un giorno a scuola ci dissero che non si sarebbe andati a scuola il giorno dopo. Noi eravamo felici e siamo rimasti a casa ascoltando le notizie del telegiornale che dicevano che in Italia si stava diffondendo un virus chiamato Covid. Dissero che questo virus era molto pericoloso, quindi siamo stati a casa più tempo del previsto e lì iniziammo a preoccuparci. Il Covid era una malattia che faceva venire la febbre e in alcuni casi il raffreddore o anche la polmonite, infatti le persone più anziane dovettero stare più attente perché avevano meno difese immunitarie e potevano rischiare la morte. Gli ospedali si riempirono dalle troppe persone contagiate. Andammo subito tutti in DAD e le elementari finirono così. Dopo iniziarono le vacanze e anche nelle vacanze ci furono delle regole da rispettare per non diffondere il virus. Dopodiché iniziammo le medie e fu un periodo molto difficile per il ritorno in presenza. I primi giorni potevamo abbassare la mascherina al banco, ma dopo poco si dovette tenere sempre. Le palestre chiusero e alcune persone erano anche felici di portare il cane fuori casa la sera. Altri iniziarono ad uscire a correre e a camminare in campagna, perché solo così si poteva per fare attività fisica». Abbiamo scelto questo argomento perché essendo ragazzi lo sport ci interessa molto e il covid è una cosa che riguarda tutti.

Il Covid-19 ha cambiato le nostre vite, tra i tanti settori colpiti, uno di quelli rimasto più a lungo bloccato e che ha riportato ingenti danni dal punto di vista economico, è stato l’intero mondo sportivo, molte persone hanno iniziato a praticare l’home fitness, infatti nei negozi sportivi c’è stata una crisi di attrezzatura sportiva, ad esempio abbigliamento e attrezzi. Alcune palestre però non hanno retto alla chiusura forzata e sono state costrette a chiudere i battenti. Gli sport che non si potevano praticare durante il lockdown sono stati tutti gli sport di squadra e si poteva andare a fare attività fisica solo all’aperto, quindi molte persone ne hanno approfittato anche soltanto per uscire, molti altri invece hanno adottato un cane per avere la scusa per uscire di casa; secondo l’Enpa (ente nazionale protezione animali) negli ultimi dodici mesi sono stati adottati 8100 cani e 9500 gatti… Gli sport più praticati in casa dagli italiani durante il lockdown sono stati: la cyclette, il sollevamento pesi, lo yoga e l’aerobica. Prima della pandemia, in Italia, 1cittadino su 5 praticava 1 o più sport con continuità. Nel 2021 nel mese di Maggio, il Dipartimento per lo sport del Governo ha verificato un calo nel praticare lo sport e dopo la pandemia il 48% dei bambini, il 30% dei ragazzi e 1 adulto su 4 hanno smesso di fare sport.

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