ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Secondaria di primo grado Fucini di Montespertoli (FI)

Nessun motivo giustifica la violenza

No alla guerra! Per noi il 24 febbraio, inizio del conflitto in Ucraina, è stato un giorno profondamente triste

conflitto armato sconvolge l’Europa. Le prime notizie le abbiamo apprese la mattina del 24 febbraio e riguardano l’invasione dell’Ucraina da parte delle truppe russe. Putin l’ha definita un’operazione militare speciale per la «smilitarizzazione e la denazificazione» dell’Ucraina per proteggere, secondo lui, la regione del Donbass dagli estremisti ucraini.

Stando sempre a ciò che esprime Mosca, le cause del conflitto possono intravedersi nell’eventuale accerchiamento della Nato, quindi la perdita dell’Ucraina come «stato cuscinetto» tra la Federazione Russa e l’Occidente riunito nell’alleanza militare difensiva dei paesi dell’Atlantico del Nord. A ciò, come pretesa, si aggiungerebbe la tutela delle popolazioni russofone poste nel Donbass, tanto che la Russia ha comunicato ufficialmente il riconoscimento di due repubbliche autoproclamate di Donetsk e Luhansk, ormai in gran parte occupate dal 2014 da separatisti filorussi.

Per noi, a scuola, il 24 febbraio è stato un giorno profondamente triste e ricco di preoccupazioni. C’era chi temeva potesse andar in guerra anche se minorenne oppure che lo Stato richiamasse in servizio padri e zii. Abbiamo parlato molto a scuola di questa situazione che dura tutt’oggi. Pensiamo che niente possa giustificare la guerra.

Questa «operazione speciale» sta causando migliaia di morti, bambini come noi e anche neonati, oltre a milioni di profughi.

Anche il nostro Comune di Montespertoli ospita rifugiati ucraini, alcuni di loro hanno la nostra età e, infatti, sono già tra noi, nella nostra scuola. Lontani dalle proprie case e dalle persone che amano. Alcuni tra noi si interrogano sul perché continuare a studiare la Storia se cose così orribili si ripetono tutt’oggi.

Studiare il passato dovrebbe aiutarci a meglio comprendere il presente e a non ripetere gli stessi errori, eppure la guerra è nuovamente in corso. Dopo tutte le devastazioni, i morti, le guerre mondiali e l’Olocausto, siamo di nuovo in un periodo di guerra. Perché si fa la guerra? E’ una domanda difficile per noi ma il mondo ci sembra diventato ormai una giungla, dove ci si ammazza a vicenda e si vive come prede e predatori. La gente agisce senza pensare alle conseguenze, come se si fosse tutti animali in cattività, senza valori e senza rispetto per la vita. Marciamo dominati da qualcos’altro (o seguendo qualcun altro) e ci sentiamo impotenti. Non possiamo avere né speranze né sogni perché ci sarà sempre qualcun altro a impedircelo con l’ennesima guerra. Dobbiamo interessarci alle cose, informarci, protestare, difendere la pace.

Non siamo e non saremo solo la generazione nata con lo smartphone in mano e la passione per i tik tok.

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