ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Le donne protagonista dell’arte

De’ Rossi, Le Brun, Morisot, Valadon, Bricci: nomi e volti di chi si è affermata superando ostacoli e pregiudizi

Nella storia le donne hanno dovuto affrontare un lungo cammino per arrivare all’emancipazione. Potremmo parlare delle molte esperienze negative che hanno dovuto affrontare, ma oggi siamo qui per onorarle, per ricordarle e per far capire che, da sempre, hanno combattuto per i loro diritti e per quelli delle donne future. Abbiamo dunque il piacere e soprattutto il dovere di presentarvi le fantastiche protagoniste dell’arte che ci hanno permesso di essere quelle che siamo, contribuendo ad affrancarci dalla subordinazione ad un mondo dominato dagli uomini. Queste donne le conosciamo grazie ai meravigliosi dipinti firmati e ai tanti diari scritti.

Sapevate che molto spesso si trattava di suore o di artiste che avevano l’opportunità di lavorare nelle botteghe paterne? Facevano fatica ad essere ammesse alle Accademie all’interno delle quali, inoltre, era loro vietato di seguire le lezioni di anatomia.

La prima grandissima artista che vi presentiamo è Properzia de’ Rossi, scultrice bolognese, nel 1525 con il suo bellissimo fregio per la basilica di San Petronio, arrivò a fare invidia ad alcuni colleghi maschi, tanto brava da essere citata da Vasari nelle “Vite”. Nell’università di Bologna fu una delle prime insegnanti donne: si parlò di una vera e propria Scuola delle donne.

Proseguiamo con Elisabeth Vigée Le Brun, non solo un’eccellente pittrice francese, molto apprezzata dalla regina Maria Antonietta che si affidò a lei per i suoi ritratti ufficiali, ma anche una moglie e una madre. Visse una vita difficile a causa della morte del padre pittore, e soffrì per l’esilio dalla sua amata Parigi, durante la Rivoluzione francese. Le avversità dei tempi non la fermarono, continuò a dipingere in tutte le corti d’Europa.

Un’altra artista francese importante fu Berthe Morisot: visse l’atmosfera satura di cultura, di arte e di lusso della Parigi di fine ‘800; qui conobbe Edouard Manet, di cui fu modella e con il quale approdò all’impressionismo. Berthe non voleva essere solo una modella, voleva dipingere! E ci riuscì: sua una interpretazione originale della tecnica impressionista, con contenuti più personali, scene domestiche e interni. Non dimentichiamo Suzanne Valadon, pittrice francese dall’infanzia difficile.

Cominciò a disegnare con la tecnica del carboncino. I suoi soggetti erano bambine nude dimesse che rappresentavano la sua infanzia “nuda” di tutto.

Concludiamo con Plautilla Bricci, figlia del pittore romano Giovanni Briccio, pittrice e “architettrice”: la scrittrice Melania Mazzucco l’ha resa protagonista di un avvincente best seller.

Sono solo alcuni esempi dello straordinario ruolo avuto dalle donne nella storia dell’arte e che ancora attendono sia loro riconosciuta la giusta rilevanza.

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