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Fumo, dipendenza che fa ammalare

Da pratica sacra e solo per i sacerdoti, a grave emergenze che vede coinvolti anche ragazzi molto piccoli

L’abitudine (o la dipendenza) del fumo viene chiamata tabagismo. Il fumo di sigaretta è la causa di malattie cardiovascolari, tumori, mancanza di appetito, psoriasi e molto altro. La nicotina contenuta nelle sigarette fa sì che il cuore batta più forte, stimolando la cosiddetta tachicardia e la pressione sanguigna aumenti. Le sigarette contengono tabacco essiccato lavorato in modo specifico. Per migliorare la disponibilità e il sapore, altrimenti sarebbe amaro, vengono immesse sostanze nocive che provocano mutazioni del Dna causando spesso malattie mortali. Chi fuma tabacco rischia più degli altri di sviluppare oltre 50 gravi malattie non solo tumorali.

Il fumo all’inizio delle civiltà umane era considerato sacro e consumato solo dai sacerdoti invece adesso si notano sempre di più comportamenti pericolosi soprattutto tra gli adolescenti. È stato fatto uno studio dal Movimento italiano genitori che ha preso in considerazione oltre un migliaio di ragazzi tra gli 11 e i 17 anni ed ha analizzato le modalità con le quali i minori si procurano sigarette. Tra i 14 e i 17 anni i fumatori maschi sono circa il 9,5% e tra i 18 e i 19 anni il 24,3%. Le femmine fumatrici tra i 14 e i 17 anni sono il 5,3% e tra i18 e i 19 anni il 17,1%.

Perché nonostante faccia male si continua? I ragazzi per sentirsi indipendenti e autonomi amano trasgredire, per questo capita che dalla sigaretta si passi alle droghe. Si continua per abitudine o per tenere sotto controllo lo stress e si arriva alla dipendenza. La nicotina condiziona il cervello e se manca si vedono i segni di astinenza. Il fumo passivo è quello che viene inalato involontariamente dalle persone che si trovano a contatto con fumatori e causa l’inalazione di sostanze cancerogene e componenti tossici. Anche il fumo passivo delle sigarette elettroniche contiene sostanze dannose, soprattutto per i bambini. Il fumo passivo provoca oltre 600.000 decessi l’anno, di cui 165.000 bambini.

È stato elaborato un percorso per chi ha deciso di smettere di fumare. Fissate una data e rispettatela. Dopo aver smesso, evitate assolutamente di riprendere una sigaretta, anche solo per fare un tiro, il rischio di una ricaduta è troppo alto. Sbarazzatevi di tutte le sigarette, accendini e posacenere. Scrivete la lista degli inconvenienti del fumo e dei benefici per aver smesso. Utilizzate dei sostituti nicotinici. Domandate agli altri di non fumare in vostra presenza. Comunicate alle persone che vi stanno vicino che avete smesso di fumare Cambiate la vostra quotidianità, svolgete attività diverse per rispondere al bisogno impellente di fumare. Ripetete a voi stessi che abituarsi a vivere senza sigaretta può richiedere tempo e spesso molti tentativi.

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