ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Una passeggiata particolare

L’impronta dell’uomo nel parco dei Renai: l’esperienza in prima persona alla scoperta della zona

Qualche giorno fa sono andato a passeggiare nell’area dei Renai, che è un’area naturale collocata tra i fiumi Arno e Bisenzio nel comune di Signa e che si congiunge al parco delle Cascine di Firenze tramite una pista ciclabile. Il parco dei Renai, detto anche Stato Libero dei Renai o Isola dei Renai, prima era una zona abbandonata che è stata poi trasformata in un parco nel 2000. Essendo una zona vicina al fiume Arno nell’antichità veniva usata per l’agricoltura e per ricavare la rena (sabbia) da cui deriva il nome Renai. Adesso ci sono una piscina, una spiaggia, la pizzeria, un minigolf, una parete per arrampicata, il campetto da calcio, e molti spazi ricreativi per famiglie. Tutto ciò occupa però solo una piccola parte di questa grande area naturalistica che ospita anche una zona di ripopolamento: nel 1990 si pensò di creare una riserva d’acqua per Firenze e una riserva del Wwf per salvare gli animali che sono in estinzione a causa dell’inquinamento dell’uomo. Nel parco è quindi presente una riserva integrale del Wwf, e sono state anche progettate delle strutture per specie protette come ad esempio il rospo smeraldino europeo, l’airone ed altre.

Fra le più importanti ci sono il cannareccione, l’usignolo di fiume e il martin pescatore: esempi di uccelli fluviali che si stavano quasi per estinguere e che grazie al parco dei renai sono ancora diffusi.

Noi studenti passeggiamo spesso in quest’area; purtroppo, la situazione che ci troviamo sotto gli occhi ogni giorno non è molto confortante, infatti si trovano molti rifiuti: mascherine, buste della spesa, scarpe, addirittura un materasso. Sui rami degli alberi che si trovano sulle sponde del fiume si impigliano molte buste di plastica: con il passare del tempo si deteriorano e i loro pezzi finiscono in acqua, quasi certamente inghiottiti da qualche pesce.

Nelle ultime settimane sono stati tagliati moltissimi alberi (quasi tutti) per fare spazio ad una nuova pista ciclabile. Questo fatto però ha allontanato molti uccelli come gli aironi e i cormorani che nidificavano lungo l’argine nascosti tra le fronde degli alberi. Basterebbe posizionare dei contenitori colorati specifici per fare la raccolta differenziata; in questo modo ognuno potrebbe dare il proprio contributo al rispetto dell’ambiente.

Una delle buone azioni cui ha già pensato l’ente parco per evitare l’inquinamento è il solare termico presente nella piscina che permette di catturare l’energia del sole: si può utilizzare in svariati modi, in questo caso per scaldare l’acqua evitando altre forme d’inquinamento. Nel parco ci sono tante altre strutture, ma non è possibile mettere dei pannelli solari perché non sono stati autorizzati.

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