ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Torrita di Siena: oggi come ieri

A spasso nel tempo e nello spazio: una stazione di posta e resti di razza chianina già all’epoca dei Romani

Leggenda o realtà? Monete d’oro, giochi, utensili in ceramica e antichissime fornaci. A Torrita di Siena, in località Pantani Le Gore, sono stati ritrovati reperti archeologici di epoca romana datati tra il I secolo a. C. e il V secolo d.C.

Gli scavi sono stati effettuati negli anni Novanta dal Dipartimento di Archeologia dell’ Università di Siena.

Sono emersi resti di un edificio sviluppato attorno ad un cortile centrale su cui si affacciavano numerose stanze, in alcune delle quali sono stati scoperti resti di pavimentazione. All’esterno c’erano un portico e un ambiente che forse era una stalla. La pianta è confrontabile con quella delle stazioni di posta, potrebbe trattarsi della Statio Manliana. L’ipotesi è verosimile poiché questa era la zona di collegamento della strada che andava da Roma a Siena e quella che conduceva a Perugia.

Nell’area antistante è stata rinvenuta una piazza di mercato.

Abbiamo partecipato al progetto Ars Artium finalizzato alla scoperta del territorio attraverso la conoscenza e la valorizzazione del Patrimonio storico artistico e ci siamo trasformati in aspiranti archeologi. Con la curiosità e la voglia di conoscere abbiamo imparato a leggere le fonti e a farle parlare.

I reperti ci hanno raccontato che Pantani Le Gore era un luogo dove si effettuavano scambi commerciali: sono stati ritrovati una piccola bilancia in bronzo, un peso in pietra e numerose monete. I viandanti si divertivano a giocare: sono state rinvenute pedine, una tabula lusoria, un fritillus. Lo stilo ci fa capire quali fossero gli strumenti per scrivere e forse per registrare i conti! Vasellame in ceramica sigillata italica ci attesta la presenza di una fornace. Si allevavano animali di grande taglia: tantissimi ossi sono stati studiati. Come non pensare alla razza chianina? Le lucerne in ceramica sigillata ci hanno fatto capire quali fossero i sistemi di illuminazione e come l’olio fosse utilizzato per molte funzioni. Ma allora… le produzioni di oggi c’erano anche ieri: ceramica, olio, chianina.

Quante storie si potrebbero raccontare facendo parlare fonti materiali, iconografiche, epigrafi, monumenti per narrare una storia che riserva sempre sorprese e che ci permette di conoscere meglio il nostro territorio e la nostra identità.

La realtà di Torrita di Siena non è leggenda. È una storia che può essere ricostruita per conoscere da dove veniamo e costruire il nostro futuro.

Noi ragazzi della Scuola Secondaria abbiamo esplorato, con lo stesso metodo, altri periodi storici per conoscere Torrita ma questo lo racconteremo un’altra volta…

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