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Migrazioni: siamo tutti coinvolti

Le conseguenze provocate dai fenomeni migratori sono di tipo demografico, economico e sociale

Le migrazioni sono un fenomeno che consiste nello spostamento di persone da Paesi diversi rispetto a quelli di origine per cause naturali, politiche o religiose. Quando si tratta di cause naturali le persone migrano a causa degli agenti atmosferici; per cause politiche esse scappano dalle guerre in corso; per cause religiose si intende quando ci sono delle persecuzioni a causa di un diverso credo.

Un immigrato, invece, è chi si sposta dal proprio Paese per andare all’estero o per muoversi nello stesso stato per cause di guerra o per cercare lavoro. Le migrazioni avvengono in massa oppure in piccoli gruppi. Le principali rotte nel Mediterraneo sono tre: occidentale verso la Spagna, centrale verso l’Italia e orientale verso la Grecia che è stata una delle rotte percorse maggiormente dai migranti negli ultimi tempi. Nel mondo del-le migrazioni l’India è il primo Paese di provenienza dei migranti (17,5 milioni), segue il Messico (11,8 milioni), la Cina (10,7 milioni), la Federazione Russa (10,5 milioni), la Siria (8,2 milioni), il Bangladesh (7,8 milioni), il Pakistan (6,3 milioni), l’Ucraina (5,9 milioni), le Filippine (5,4 milioni) e l’Afghanistan(5,1 milioni). Ciò evidenzia che dieci Paesi sono l’origine di un terzo dei migranti.

Le conseguenze provocate dai fenomeni migratori sono di tipo demografico, economico e sociale: con lo spostamento da un Paese all’altro, un numero elevato di individui modifica le strutture per età e per sesso sia nel paese di partenza che in quello di arrivo. Le migrazioni possono essere: permanenti se l’abbandono del paese di origine è definitivo, vitalizie cioè che durano tutta la vita, periodiche e stagionali cioè che avvengono a periodi, temporanee se un migrante rimane nel Paese per un tempo limitato. Una parte della popolazione dei Paesi del mondo è composta da migranti che hanno ottenuto la cittadinanza per rimanere in quel Paese.

Molto spesso i migranti affrontano, per andare in altri Paesi, viaggi lunghi e pericolosi nei quali a volte non riescono a sopravvivere. Secondo le ricostruzioni più recenti, tra 120 e 100mila anni fa i nostri antenati iniziarono a spostarsi nel vicino Oriente, ma la diffusione è iniziata più di recente. I migranti arrivano tramite navi oppure tramite aerei, per esempio quando gli afghani sono scappati dopo l’arrivo dei talebani. Durante questo periodo i migranti vengono ospitati nelle navi quarantena che offrono delle cure e un riparo. Molto spesso, a causa delle migrazioni, molte famiglie si separano: a volte riescono a riallacciare i rapporti, altre no.

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