ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Mongiovino, progettare il miracolo

Vorremmo che il borgo riprendesse vita e tornasse luogo di aggregazione, d’incontro e volàno economico

Andreana è la protagonista del miracolo fondativo del Santuario di Mongiovino e anche noi vorremmo che ne avvenisse un altro, ovvero che il borgo riprendesse vita e tornasse ad essere un luogo di aggregazione sociale, d’ incontro e volano economico. Gli edifici adiacenti al Santuario, spazi abitativi, magazzini, cisterna versano in cattive condizioni, pertanto sarebbe bene mettere prima di tutto in sicurezza questi luoghi e farli rinascere attraverso un progetto innovativo. Potremmo iniziare pensando a recuperare e rendere fruibile la cisterna del 1600 e strutturare un percorso di visita guidata che affianchi quello già esistente del Santuario. Creare sale d’accoglienza polifunzionali dedicate anche alle attività didattiche, che possono essere utilizzate sia con i privati, ad esempio famiglie con bambini piccoli accolte da personale specializzato che possa far sperimentare l’arte a tutti a partire dai più piccoli, mentre, contemporaneamente, i genitori sono impegnati nella visita guidata del luogo o si rilassano nell’area verde. Le stesse sale potrebbero essere utilizzate per convegni, concerti, incontri. Pensare ad un’accoglienza attraverso bookshop e pannelli esplicativi, immaginati anche per le disabilità, ad esempio utilizzando la scrittura braille o QRcode, che permettano visite multimediali degli spazi architettonici e pittorici, museali e di biblioteche. Si potrebbe pensare di collegare e ampliare i percorsi ciclo-pedonali della Valnestore fino al Santuario per permettere alle persone del territorio di raggiungerlo praticando anche le attività sportive preferite. Il parco del Santuario potrebbe diventare uno spazio attrezzato che può accogliere anche un servizio di ristorazione ed uno spazio enogastronomico con prodotti del territorio da degustare e acquistare. La realizzazione di tutto ciò permetterebbe di far rinascere il borgo e il territorio circostante ri-abitando gli insediamenti esistenti, con la creazione di posti di lavoro di professionalità e l’ampliamento delle attività commerciali.

A Mongiovino è nata un’associazione culturale e abbiamo chiesto alla presidente Lidia Rossi il perchè: «Perchè dobbiamo rilanciare la nostra bellissima vallata partendo dal borgo, con una chiesa monumentale, le case Pie, una magnifica villa a suo tempo dei Borgia. Dunque storia, arte, cultura, bellezza. Avviciniamo le generazioni fin da piccoli al bello, al magnifico, alla cultura. Portiamoli a gustare, respirare, assorbire la bellezza, l’armonia, la perfezione. Queste esperienze diventeranno per loro punti fermi, cardini nella vita, a cui potranno ricorrere anche nei momenti più difficili e troveranno sicuramente conforto e tanta voglia di ricominciare».

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