ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

La “Carrara 2.0” disegnata dagli studenti

idee e proposte dei ragazzi per migliorare la nostra città con luoghi dove praticare sport e per socializzare in mezzo al verde

La pandemia ci ha tristemente portato a ripensare al concetto di città, fantasticando su una città del futuro che garantisca agli abitanti il massimo benessere, il minimo spreco e il giusto intrattenimento. Dagli Stati Uniti al Giappone, da Singapore alla Cina stanno emergendo nuovi scenari cittadini e metropolitani che si basano su sostenibilità e innovazione tecnologica. Questi grandi laboratori di idee ci indicano come orientarci per progettare e rimodulare i nostri centri urbani. Così nasce l’idea di una riqualificazione della nostra amata città dove tanto c’è da cambiare e da migliorare. Girando per Carrara non possiamo non accorgerci delle piccole e grandi mancanze che la caratterizzano: sembra che tutto si sia fermato, non ci sono attrazioni per i turisti né punti di ritrovo per gli abitanti, le strade sono deserte e i negozi quasi sempre chiusi. Nonostante la nostra giovane età, ci sentiamo in dovere di suggerire alcune modifiche per migliorare la città e renderla più vivibile. Per risolvere il problema dell’inquinamento e dei danni che ne derivano si potrebbero introdurre i viaggi condivi-si perché consentono di ridurre i gas di scarico dei veicoli, muovendo contemporaneamente più persone. Potremmo creare un capolinea di “car sharing” in piazza Farini, riconvertendo il teatro Politeama in uffici e attività commerciali: il grande teatro è abbandonato da troppi anni e potrebbe anche rappresentare un pericolo per i cittadini. Riqualificarlo significherebbe riporta-re all’antico splendore un simbolo di Carrara e allo stesso tempo offrire un servizio alla città. Per quanto riguarda la mancanza di parcheggi e la cattiva viabilità potrebbero essere in parte risolte con nuovi posteggi, anche sotterranei. Molto importante sarebbe poi, soprattutto per noi giovani, la creazione di centri ricreativi, immersi nel verde, dove passare il tempo libero facendo sport e interagendo con i coetanei. Nelle città più evolute sono numerosi questi luoghi ricreativi che diffondono la cultura dello sport e della socializzazione e favoriscono lo sviluppo di abilità e talenti nei giovani. Il centro storico carrarese è pieno edifici in disuso che potrebbero essere trasformati in luoghi di aggregazione con palestre, piscina, aule-studio, laboratori d’arte, spazi per assemblee e discussioni. Ogni edificio dovrebbe essere dotato di pannelli solari per produrre energia pulita e si potrebbe anche potenziare la raccolta differenziata con premi a chi ricicla di più. Sarebbe interessante offrire a tutti, cittadini e turisti, una rete wi-fi pubblica; la rete, infatti, rappresenta uno strumento fondamentale per l’accesso ai servizi, la condivisione di notizie e la scoperta di eventi e attività. Proprio il turismo dovrà essere il punto centrale della nostra città, promosso a livello italiano e addirittura mondiale. Le cave, simbolo cittadino, nella nostra idea andranno valorizzate ancora di più con mostre, sagre ed eventi culturali. E perché non ripristinare la vecchia marmifera e utilizzarla come treno turistico?

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