ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Dobbiamo dire: «Stop ai rifiuti!»

Consumare di meno evitando gli sprechi. Ce lo chiede (anche) la Costituzione. Allarme isole di plastica

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La legge dello stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali».

Così si presenta l’articolo 9 della Costituzione, con una modifica approvata definitivamente nella seduta dell’8 febbraio scorso alla Camera. Un passaggio importante per affrontare la sfida più urgente del nostro tempo: la lotta al riscaldamento globale e all’inquinamento.

Sul banco degli imputati finisce anche lo smaltimento (in)controllato dei rifiuti urbani (provenienti dalle civili abitazioni, dallo spazzamento delle strade o dalla pulizia di aree verdi) e speciali (derivanti dalle attività produttive e dai servizi).

La raccolta differenziata, infatti, riduce ma non azzera l’impatto ambientale dei composti non biodegradabili, parte dei quali finisce negli inceneritori o in discarica producendo liquami, gas e sostanze tossiche che possono diffondersi nell’aria, nell’acqua e nel suolo.

I rifiuti, inoltre, necessitano di ingenti risorse energetiche, umane ed economiche, nell’immediato (per il loro trattamento) e nel lungo periodo (per arginare i danni ambientali e sanitari prodotti).

Particolarmente drammatico è il fenomeno dell’inquinamento dei fiumi e dei mari. Dai sacchetti di plastica ai pesticidi, infatti, la maggior parte dei rifiuti pro-dotti dall’uomo finisce in un modo o nell’altro in mare. Si stima che otto milioni di tonnellate di rifiuti plastici finiscano ogni anno negli oceani, sulla cui superficie sempre più spesso si formano discariche galleggianti che si decompongono in sostanze tossiche e si frantumano in microplastiche; queste, poi, vengono ingerite dai pesci che a nostra volta mangiamo.

L’isola di plastica più estesa al mondo è la «Great Pacific Garbage Patch» al centro dell’Oceano Pacifico e, secondo alcune stime, grande quanto tre volte la Francia. Ma anche in Italia un recente studio del Cnr ha individuato una fitta e compatta concentrazione di immondizia in un’area protetta tra isola d’Elba, Corsica e Capraia.

Anche per questo, il 24 ottobre 2019 è stata approvata una legge per il recupero dei rifiuti nei mari, che dà la possibilità ai pescatori di diventare parte attiva nel recupero e nello smaltimento dei rifiuti plastici. Ma la vera arma resta la prevenzione, a partire dalla riduzione della produzione di plastica monouso e imballaggi non biodegradabili.

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