ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Ossessioni e fobie, cose da pazzi…

Ce ne sono di tutti i tipi: chi ha paura delle cose a destra, chi della gravitĂ  e chi delle buone notizie

A chi di noi non è capitato, saltando da un canale all’altro, di imbattersi in una di quelle trasmissioni che parlano di ossessioni e fobie? Alcune di esse sono davvero bizzarre e si stenta a credere che esistano. Cerchiamo di scoprire meglio questo mondo sconosciuto, che presenta aspetti surreali, parlando innanzitutto delle ossessioni.

Per esse, s’intendono pensieri, immagini o impulsi involontari prodotti dalla mente in modo ripetitivo, i quali causano un vero e proprio disagio e non permettono di condurre una normale esistenza. L’individuo che ne soffre cerca di neutralizzare tali istinti con comportamenti ripetuti (compulsioni). Esistono diversi tipi di ossessioni: da contaminazione, di danno, scaramantiche, somatiche, aggressive, religiose, omosessuali, relazionali, di ordine e simmetria.

Una tra le più conosciute è quella citata per ultima. Le persone che ne sono affette si focalizzano sulla posizione di alcuni oggetti che devono essere disposti in modo simmetrico, oppure occupano tutta la loro giornata a ripetere alcune determinate azioni. Esse manifestano forti livelli di ansia e stress, quando i loro oggetti vengono toccati o spostati. Come le ossessioni, le fobie sono paure immotivate e limitano la libertà dell’individuo.

Ne esistono a centinaia. La barofobia, per esempio, è legata alla paura della gravità, ovvero alcuni individui sono convinti che verranno schiacciati da essa fino a rimanere uccisi, mentre altri sono sicuri che, ad un certo punto, la forza gravitazionale sparirà, lasciandoli fluttuare nel vuoto. Una fobia molto singolare è quella della dextrofobia, che consiste nell’avere paura degli oggetti a destra del nostro corpo. Anche la eufobia ci lascia a bocca aperta, considerando che chi ne è affetto ha paura di ricevere buone notizie. La paura dei colori è un altro disturbo, che prende il nome di cromatofobia: certe persone vorrebbero vedere il mondo solo in bianco e nero, perché i colori generano loro sofferenza. Tutte le fobie sono accomunate dal ricordo di un evento traumatico, quindi i rituali che questi individui mettono in atto non sono altro che meccanismi di difesa.

Esistono anche soggetti con fobia sociale, ovvero mostrano ansia di fronte a delle possibili interazioni con gli altri. In questi casi, segni visibili sono: rossore in volto, tremolìo, sudorazione. La loro condizione si è ulteriormente aggravata durante l’emergenza pandemica, perché, se da una parte erano contenti di essere isolati e di non affrontare il mondo esterno, dall’altra hanno perso quelle scarse capacità di socializzare, potenziando la loro fobia e le loro insicurezze. La società dovrebbe impegnarsi di più per curare queste forme di malattia, che spesso sono sottovalutate e prese sotto gamba.

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