ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Il coraggio è la paura trattenuta

La storia di Rosario Esposito La Rossa, spacciatore di libri e felicità, che fa fiorire il sangue dall’asfalto

«Durante una riunione del Coordinamento Campano dei Familiari delle Vittime innocenti, stavo scorrendo un elenco di morti ammazzati, quando mi sono reso conto che la mafia aveva sterminato un’intera classe. Così è nata l’idea di «Assenti senza giustificazione», edito nel 2020 da Einaudi Ragazzi, i cui protagonisti sono proprio quelle vittime innocenti che io ho conosciuto magari dalla medaglietta indossata dalle madri in loro memoria». Inizia così la nostra conversazione virtuale con Rosario Esposito La Rossa, di cui nei mesi scorsi abbiamo letto «Assenti» e ne abbiamo potuto apprezzare la straordinaria capacità narrativa.

Dalla lettura è nata, dunque, l’idea di intervistarlo e il 9 febbraio questo desiderio si è realizzato: nei giorni precedenti ci siamo immaginati questo incontro atteso con grande trepidazione, ma non avremmo mai potuto immaginare che dopo pochi minuti saremmo stati travolti da quel «pizzico di poesia mescolato alla verità» delle sue parole. Una verità dolorosa, ma necessaria, una verità legata indissolubilmente alla mafia. È il 6 novembre 2004, quando il cugino Antonio Landieri è ucciso per errore dalla camorra. Da quel giorno la vita di Rosario cambia: avrebbe potuto perdere facilmente la strada, invece sceglie di percorrere la via più difficile ma più ricca di esperienze.

Unico diplomato della sua famiglia, all’età di diciassette anni Rosario decide che avrebbe fatto di tutto per riscattare la memoria delle vittime innocenti della mafia: inizia così a scrivere libri – ne ha all’attivo ben dieci – e apre nel 2017 a Scampia La Scugnizzeria, che è molto più di una libreria: è una scuola di recitazione, una radio, un caffè, uno spaccio di libri, insomma una «rivoluzione liquida» in continua espansione, un vero e proprio faro di cultura, nella quale Rosario crede e per cui combatte ogni giorno.

Così, raccontandoci del suo rapporto con la scuola, ricorda le parole che una volta la sua insegnante di italiano gli disse e le regala a noi, che non dobbiamo «studiare l’italiano per prendere bei voti, ma perché le parole, se usate bene, possono far più male delle pietre». E, così, con le parole Rosario è riuscito a far fiorire il sangue dall’asfalto della sua terra, che non è più quella di Gomorra, anche se ci sono ancora problemi da risolvere, come la Terra dei Fuochi, da lui definita «la camorra nel piatto», a causa della quale migliaia di persone muoiono ogni anno, una strage silenziosa di cui nessuno parla. Non Rosario che a gran voce dalle vele di Scampia grida «song’ e libri ca fanno l’ommo onesto». E noi ci uniamo al suo grido.

Tra le attività che Rosario Esposito La Rossa promuove due ci hanno colpito in modo particolare: i Pizzini della Legalità e i Libri in sospeso. Di che si tratta? I pizzini, in origine foglietti su cui venivano scritti messaggi in codice dai boss mafiosi, sono libri di piccole dimensioni, rilegati tramite una spirale e stampati su carta riciclata al 100%. Solo quaranta pagine, di cui venti bianche per lasciare traccia dei nostri pensieri e venti contenenti la storia di una vittima innocente della mafia. I pizzini si sono poi evoluti nel tempo ed oggi ne esistono una versione smart, sotto forma di magneti, su cui sono stampati aforismi dedicati ad una vittima innocente delle mafie, ed una versione 2.0, leggibile anche su smartphone tramite un qr code che consente di scaricare materiale extra, come musica, video e altro. Insomma un modo semplice per ricordare e promuovere la legalità tra gli studenti, che aderendo all’iniziativa «L’ora legale» potranno scrivere, tramite il metodo della scrittura collettiva di Don Milani, e pubblicare Pizzini.

Poi c’è l’iniziativa dei Libri sospesi: la tradizione partenopea del caffè sospeso, declinata in chiave libraria. E’ la possibilità di regalare un libro a chi non può permetterselo. Come?All’ingresso della Scugnizzeria i clienti trovano una lavagna su cui apporre tante X quanti sono i libri che si vogliono donare. Basterà cancellare la X, quando qualcuno andrà a ritirare il libro. In questi anni molti i libri donati a carceri, ospedali e scuole. Basta poco per fare la differenza.

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