ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Può davvero tornare la dittatura?

Le riflessioni dopo la visione del film “L’onda”, esperimento sociale di un regime che travolge le libertà

Può tornare una dittatura? Perché affascinano i regimi totalitari? Perché a volte l’uomo nella storia vende la propria libertà a qualcuno? Questo ci siamo chiesti dopo aver visto il film “L’onda”(raccontiamolatramanell’articolo sotto). Nel dibattito, seguito alla visione del film, sono emersi diversi concetti interessanti. I ragazzi dell’Onda sono attratti dalla sicurezza che dà loro il gruppo. L’Onda è un gruppo forte, che protegge.

Poi c’è il discorso del senso della vita. Vediamo nel film diversi ragazzi sbandati, senza una meta, che non riescono a dare un significato alla loro esistenza.

L’Onda dà loro degli obiettivi, dà loro un senso. Questi ragazzi non sanno cosa fare della loro vita, quindi la consegnano a qualcun altro. Abbiamo riflettuto poi sulle divise. L’Onda ha una divisa, una camicia bianca. Tutti grazie ad essa si sentono uguali, risultano annullate le differenze sociali ed economiche. Questo piace ad alcuni ragazzi, mentre altri non ci stanno e si allontanano immediatamente dal gruppo.

Abbiamo notato che un altro elemento che unisce è il saluto.

Il saluto definisce il gruppo, lo rende coeso e lo identifica. Infine ci siamo concentrati sul professore-führer, colui che decide di iniziare il gioco di ruolo. Egli si fa prendere la mano. Via via che il film si sviluppa, sente il potere sempre maggiore che ha sugli alunni. E questo lo inebria.

Non ha mai avuto un potere del genere da insegnante. Questo lo trascina. E il gioco diventa sempre più pericoloso. Il professore usa, per formare e solidificare il gruppo, elementi tipici dei dittatori. Intanto crea un nemico comune: gli “anarchici del piano di sotto”. Ma lo strumento principale che usa il docente è la voce. Come hanno fatto tanti dittatori, una voce ben impostata, sicura e che utilizza toni autoritari è la chiave per entrare nella mente di chi ascolta e ottenere il tanto agognato “consenso”. Poi c’è la postura fisica, l’atteggiamento corporeo, che deve essere coerente con il tono della voce. Infine il professore conduce i ragazzi, passo dopo passo, verso l’organizzazione totalitaria quasi senza che essi se ne accorgano. Ci siamo detti anche questo: quanto più i fatti si allontanano nel tempo, tanto più sembrano irreali, quasi mitici. Questo fa abbassare le “difese immunitarie” nei confronti della dittatura, almeno in Europa.

Alla fine delle nostre considerazioni non siamo però riusciti a rispondere alla domanda più importante scaturita dal dibattito: “Perché a volte l’uomo vende la propria libertà, il bene più prezioso, a qualcuno?” Abbiamo cercato una risposta nel saggio di Eric From “Fuga dalla libertà”, che analizziamo in questa pagina. E terminiamo con la domanda iniziale: “Può tornare una dittatura?” “Sì, può tornare!”. E noi non possiamo mai smettere di vegliare.

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