ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

IC 2 Arnolfo Di Cambio di Colle Val d'Elsa (SI)

Crescere tra la pandemia e l’adolescenti

Ragazzi visti come l’unica speranza per il futuro. Ma alle loro speranze in questo momento storico, chi pensa?

L’adolescenza è una fase di passaggio,caratterizzatadauna tempesta di emozioni contrastanti. Un periodo complicato, dove si passa dall’esser bambini che vedono il mondo costantemente a colori, ad adolescenti dove non sempre tutto è rose e fiori. Depressione, irritabilità, apatia, solitudine e senso di isolamento. Secondo i dati della Società italiana di pediatria, 8 ragazzi su 10 tra i 14 e i 18 anni hanno sperimentato forme più o meno gravi di disagio emotivo in questo ultimo periodo. Questo disagio può arrivare a manifestarsi anche tramite forme patologiche come: disturbi alimentari (anoressia e bulimia che colpiscono principalmente le ragazze), abuso di stupefacenti, autolesionismo, bullismo (sfogare il disagio per mezzo di atti di bullismo e violenza contro i coetanei o ragazzi più piccoli), de-pressione (manifestata attraverso l’isolamento e la dipendenza dalla tecnologia). La pandemia da Covid-19 in questi ultimi due anni ha reso ancor più difficili i rapporti dei ragazzi tra loro e con tutto ciò che li circonda facendoli sentire soli e privandoli della propria libertà.

In tale situazione la famigliagioca un ruolo unico e insostituibile. Essa può essere sia un punto di riferimento e di forza su cui il giovane può sempre e comunque contare, ma anche un punto di debolezza e di rottura, in cui ogni scusa diventa pretesto per litigare e per allontanarsi creando un muro insuperabile. La famiglia, e in particolare igenitori, devono far sentire la loro presenza e il loro sostegno verso l’adolescente, senza giudicarlo così da poter favorire la sua crescita psicologica anche in questo momento complicato. Le istituzioni governative e territoriali sono chiamate ad affiancare e supportare, con politiche educative adeguate, le famiglie in questo compito. Certamente l’esclusione del «bonus psicologico» dalla Legge di Bilancio 2022 non va in questa direzione. Anche la scuola può ispirare e condizionare l’adolescente nello sviluppo sia dal punto di vista didattico che dal punto di vista psicologico. È l’insegnante, infatti, che parlando e confrontandosi quotidianamente con i suoi studenti può capire un disagio, un’esclusione, percepire l’ansia e la paura anche solo da piccoli gesti e da qualche silenzio. Infine, e non per questo di minore importanza, ci sono le istituzioni che devono ascoltare il nostro grido d’aiuto. Favorire e promuovere la socializzazione attraverso attività culturali e formative da realizzare in appositi centri e/o spazi aggregativi.

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