ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Ghizzano, ecco il borgo a colori

Viaggio tra storia, progetti green, sapori della terra e sfumature: «Vale davvero la pena mettersi in cammino»

Invitare qualcuno a visitare la nostra regione? Non è una missione impossibile! Il paesaggio toscano, caratterizzato da dolci colline, verdi prati, oliveti, vigneti, grosse balle di fieno, lunghi filari di cipressi, distese di girasoli (quasi a scandire lo scorrere delle stagioni) e sullo sfondo antichi castelli o borghi medievali, è famoso e apprezzato in tutto il mondo. Tuttavia, dobbiamo fare i conti con il fatto che, in questo periodo, è diventato alquanto difficile programmare viaggi: purtroppo la pandemia ha trasformato anche la geografia dei viaggi! Per questo abbiamo pensato di condurvi alla scoperta di una zona detta delle «Terre di Pisa», tra Pontedera e Volterra, lungo la strada del vino, e di un borgo che, tra vigneti e oliveti, è diventato un vero museo a cielo aperto.

Stiamo parlando del piccolo borgo di Ghizzano, di 350 abitanti, a circa 40 km da Pisa, che sorge su un classico cucuzzolo toscano a circa 200 metri di altitudine. La prima menzione di Ghizzano in un documento di archivio risale al 988 d.C. Il paese fu proprietà della diocesi di Volterra; fu conteso tra i Ghibellini pisani e i Guelfi fiorentini per la sua strategica posizione fino a quando, nel 1364, il castello fu restituito ai pisani. In questo periodo acquistarono prestigio i Venerosi dei conti di Strido, oggi Venerosi Pesciolini, che si stabilirono nella parte più alta del paese, dove costruirono una torre per motivi difensivi; poi intorno a essa sorsero il frantoio, la cantina e le case per gli agricoltori che lavoravano presso l’azienda agricola, con il sistema della mezzadria, che ci ha ricordato l’antica curtis medievale.

Ghizzano è una frazione del comune di Peccioli, dove qualche anno fa è stato realizzato un impianto di smaltimento, che è diventato un esempio virtuoso per la sostenibilità ambientale e un vero e proprio «motore culturale» per l’arte e la cultura contemporanea. Grazie a questo progetto l’intero Comune è diventato un «museo diffuso». Nel 2019 l’artista inglese Tremlett, lungo la via di Mezzo a Ghizzano, ha disegnato dei wall drawings a motivi geometrici con colori nei toni del verde e del marrone, riuscendo a portare il paesaggio circostante all’interno della strada. Inoltre, camminando per le stradine di Ghizzano si possono ammirare anche le sculture di A. Kwade e le installazioni di P. Tuttofuoco, ispirate queste ultime a un ciclo di affreschi di Benozzo Gozzoli che, non lontano da Ghizzano, aveva cercato riparo dall’epidemia di peste. Crediamo che valga davvero la pena mettersi in cammino lungo le strade del borgo e tra le case colorate della via di Mezzo.

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