ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Istituto Paritario Santa Caterina di Pisa (PI)

In autobus verso la sostenibilità

Preferire i mezzi pubblici a quelli privati ha un risvolto positivo sull’ambiente. Ridurre le emissioni di gas

Oggigiorno la crisi climatica e ambientale è diventata una questione critica per il pianeta e tutti coloro che lo abitano, noi compresi. Tale problematica è composta da vari fattori che investono molti ambiti, eppure tutti collegati poiché colpiscono lo stesso obiettivo. Tra questi, l’inquinamento ha sicuramente un ruolo da protagonista. Abbiamo perciò deciso di concentrare la nostra analisi sull’inquinamento causato dall’emissione di gas serra e dunque quello atmosferico, tramite un focus importante e che ci riguarda tutti nel quotidiano: i mezzi di trasporto. Stando a quanto riportato dall’Agenzia europea dell’ambiente, essi impiegano un terzo dell’energia finale dell’Ue, la maggior parte ricavata dal petrolio. Ad ora i trasporti sono responsabili di un quarto delle emissioni totali di gas a effetto serra: le autovetture, i camion e gli autobus producono oltre il 70% di quelle generate dai trasporti (il restante proviene da mezzi marittimi e aerei). L’inquinamento atmosferico dovuto dai mezzi di trasporto ultimamente è diminuito, ma è ancora elevato e per questo i documenti strategici dell’Ue hanno come scopo la decarbonizzazione di tali mezzi: la transizione e l’azzeramento delle emissioni di gas serra deve avvenire entro il 2050.

A tal proposito ci siamo interrogati su quali possano essere le soluzioni o le direzioni per favorire questa evoluzione e la risposta è stata volgere all’elettrifica-zione dei mezzi e utilizzare fonti di energia rinnovabile per passare ad un trasporto a basse emissioni di carbonio e arrivare a veicoli a zero emissioni. Certo l’impatto zero è facilmente raggiungibile usando le biciclette, andando a piedi o perfino non possedendo una propria automobile, come molti nella nostra classe hanno sostenuto di fare. Però ciò non è praticabile da tutte le persone per le più disparate motivazioni (età, lontananza dal luogo da raggiungere, impedimenti fisici, non si ha la patente ecc.) ed è per questo che grazie anche al confronto avuto con Autolinee Toscane, abbiamo convenuto che per gli spostamenti urbani in città medio grandi ed extraurbani, i mezzi meno impattanti siano gli autobus. Difatti sostituire l’uso di un proprio mezzo a favore di uno collettivo è già di per sé una riduzione importante di emissioni a persona e una riduzione di traffico (quindi di inquinamento), e per sostenere il cambiamento verso un mondo più pulito i ragazzi sarebbero persino disposti a fare delle rinunce nella loro quotidianità.

 

Da scelte individuali possono derivare anche conseguenze collettive: questa riflessione ci ha fatto capire che – sebbene possa costare qualche piccolo sacrificio – possiamo preferire i mezzi pubblici per gli spostamenti.

Durante il confronto in classe su questa tematica, sono emersi diversi spunti per rendere più attrattivo un autobus agli occhi di chi è ancora indeciso. In primis i ragazzi vedono questo veicolo come uno spazio in cui si può socializzare tra coetanei, ad esempio quando lo si prende per andare a scuola.

In secondo luogo, molti hanno proposto che i mezzi avessero una sezione «ristoro» al proprio interno, con tanto di cibo e bevande.

Ma i suggerimenti più strutturali riguardo un «autobus ideale» sono inerenti all’efficienza del trasporto e alla sua sostenibilità: che sia elettrico e perciò il meno impattante possibile; puntuale e rispettoso delle corse; che dia la possibilità di comprare i biglietti al suo interno in forma digitale o fisica, anche con macchinette automatiche; che aumenti le corse notturne, così da permettere a tutti di raggiungere la meta evitando di prendere un mezzo proprio e forse ridurre in questo modo gli incidenti stradali che avvengono di notte.

 

Abbiamo intervistato Riccardo Nannipieri, coordinatore marketing & comunicazione di Autolinee Toscane, per farci spiegare in cosa consiste rinnovare un’azienda di trasporti per renderla più attenta alla questione ambientale.

I mezzi di trasporto pubblici riducono i veicoli in circolo e l’inquinamento causato da questi. Essi stessi però sono mezzi impattanti, come renderli migliori per l’ambiente? «Sicuramente scegliere un mezzo pubblico invece di uno proprio è già un progresso per l’ambiente. Abbiamo creato, comunque, programmi volti a ridurre le emissioni e prevenire l’inquinamento, quali progetti per lo sviluppo di bus elettrici previsti a Firenze, Lucca, Prato e Arezzo. Inoltre è previsto l’acquisto di bus tradizionali dai minimi livelli inquinanti poiché dotati di motori Euro 6+ (standard europei)».

Quali sono i bus attuali e quali saranno i futuri? «AT conta 2609 autobus: 200 presi nel primo anno, tra extraurbani e urbani, tutti con motori Euro 6+. Nel 2023 saranno acquistati 170 nuovi bus (102 urbani e 68 extraurbani) e tra il 2024 e il 2026 ci saranno 176 nuovi bus urbani elettrici».

La classe (nella foto la facciata dell’istituto): Virginia Antonelli, Jacopo Boraschi, Eleonora Cei, Francesco Maria De Lucia, Vincenzo Di Crosta, Caterina Di Paolo, Maria Fascione, Francesca Ferrante, Gherardo Gherardi, Lorenzo Giulivi, Karine Hasparian, Elsabet Lo Bianco, Pietro Magagnini, Desiree Marcello, Minhquan Mini, Siriano Maurizio Muratori, Deivis Orlandi, Penelope Maria Pizzi, Francesco Placanica, Giovanni Ortensio Sapio, Lorenzo Sebastianelli, Bohdana Semkovych, Konstantin Tarasov, Maria Gloria Vaccai. Dirigente scolastico: Roberta Cesaretti. Docenti tutor: Adriano Barsotti, Chiara Laudadio.

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