ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Secondaria di primo grado Andrea Cesalpino di Arezzo (AR) - 2D

Puntiamo al consumo consapevole

Cosa paghiamo quando acquistiamo un bene? La ricerca di qualità, equità, convenienza

I dati Istat per il mese di febbraio 2023 ci dicono che il tasso di inflazione in Italia è ancora molto alto, +9,2% su base annua. Sappiamo che l’inflazione, cioè l’aumento generalizzato dei prezzi, fa diminuire il potere d’acquisto delle famiglie. In queste condizioni, anche nella spesa quotidiana molti sono portati a cercare sempre il prezzo più basso. È il modo giusto di procedere?

Dobbiamo sempre considerare da cosa dipende il prezzo di un bene. Sicuramente dai costi di produzione, cioè dal costo delle materie prime, dei macchinari e dell’energia impiegati, dal salario dei lavoratori. Ci sono poi le spese sostenute dai produttori per la pubblicità, le spese per il trasporto, e anche il mark up,

cioè la quota di profitto che rappresenta il guadagno dell’imprenditore. Da ultimo abbiamo l’IVA: una percentuale variabile di quanto paghiamo allo stato per finanziare infrastrutture e servizi che noi tutti utilizziamo.

Sicuramente in questo momento tutti sono attratti dall’idea del risparmio, ma fin quando si riesce a mantenere un rapporto bilanciato tra qualità e prezzo? Il rischio è infatti quello che a un prezzo molto basso corrisponda una scarsa qualità della mate- ria prima oppure che la produzione non avvenga in condizioni eque per i lavoratori o per l’ambiente. È necessario, perciò, che i consumatori siano consapevoli di ciò che acquistano e che siano in grado di fare scelte corrette ed equilibrate.

Abbiamo analizzato i criteri che guidano le nostre famiglie nella spesa quotidiana. La maggior parte si rivolge ai supermercati della grande distribuzione, soprattutto per questioni di praticità; altri, però, comprano nei mercati o direttamente da pro- duttori locali, con i quali nel tempo hanno instaurato un rapporto di fiducia. Alcuni di noi, addirittura, hanno le verdure del proprio orto e carni bianche di produzione familiare.

In generale, comunque, abbiamo notato la ricerca della qualità e la preferenza per prodotti freschi, del territorio, biologici. Non siamo in pochi a fare questo tipo di scelta: già da qualche anno molte catene di super- mercati hanno individuato una tipologia di clienti consapevoli, attenti alla salute ma anche alla sostenibilità dei prodotti acqui- stati, ai quali propongono linee specifiche di prodotti biologici, di commercio equo e solidale, di eccellenze del territorio.

Questo ci sembra un aspetto importante, anche in un momento di condizione economica difficile: non ricercare semplicemente un prezzo ‘basso’, ma un prezzo ‘equo’ e ‘conveniente’ per tutti.

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