ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Galileo Galilei di Grosseto (GR) - Redazione

Mangiare bene fa bene all’ambiente

Le corrette abitudini alimentari non sono utili solo alla nostra salute ma anche per il futuro del pianeta

Introdurre la farina di grillo nella nostra alimentazione può contribuire a salvare il Pianeta? Possibile che il futuro della Terra sia nei nostri piatti? Ebbene sì, la nostra alimentazione – oltre che corretta – può e deve essere anche sostenibile. Ce lo dice l’Agenda 2030 in alcuni dei suoi 17 obiettivi sottoscritti dai 193 Paesi membri dell’Onu: porre fine alla fame, raggiungere la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere un’agricoltura sostenibile.

È sotto gli occhi di tutti, ormai, che l’inquinamento ambientale è provocato in buona parte anche dagli attuali modelli di produzione alimentare, responsabili di elevato consumo di acqua dolce, massiccia deforestazione, eccessivo sfruttamento dei terreni, elevati livelli di emissioni di gas serra a causa degli allevamenti intensivi e del trasporto. Per valutare l’impatto ambientale degli alimenti si usano tre indicatori: il water footprint, che quantifica consumi e modalità di utilizzo dell’acqua; l’ecological footprint, che misura la quantità di terra necessaria; il carbon footprint, per misurare le emissioni di gas serra. Ciascuno di noi, con un insieme di piccoli gesti consapevoli, può contribuire a cambiare le cose, anche adottando una dieta sostenibile, a basso impatto ambientale. Come? Seguendo, ad esempio, i nostri consigli. Innanzi tutto, è importante consumare cibi sani nel rispetto della biodiversità alimentare e delle risorse disponibili. Via libera quindi al cibo locale a km0 e tradizionale, equo ed accessibile a tutti.

Sostenendo la filiera corta possiamo dare una mano all’economia locale e contemporaneamente ridurre le emissioni di anidride carbonica del trasporto.

Ma dobbiamo anche essere responsabili e limitare lo spreco alimentare, consumare meno cibo, privilegiare cereali, legumi e i prodotti vegetali, introducendo almeno cinque porzioni di frutta e verdura nella nostra dieta giornaliera, rispetto a quelli di origine animale. È sempre preferibile, poi, scegliere prodotti di stagione e freschi e ridurre il consumo di prodotti confezionati. Acquistando prodotti sfusi o alla spina andiamo a ridurre il problema della plastica e dello smaltimento dei rifiuti (secondo il Wwf, il 40% dei rifiuti urbani è costituito proprio dagli imballaggi alimentari).

Insomma, la dieta mediterranea, che ormai fa parte del patrimonio culturale immateriale dell’Unesco perché radicata nel rispetto del territorio e della biodiversità, è la perfetta sintesi della sostenibilità alimentare: fa bene a noi e fa bene all’ambiente!

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