ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Fibonacci di Pisa (PI) - 2E

«CambiaMenti»: un nuovo inizio

L’innovativo metodo didattico della scuola «Fibonacci». Più autonomia e confronto nelle aule attrezzate

Da quest’anno nella nostra scuola è stata inaugurata una nuova didattica, che permette agli alunni di studiare in aule attrezzate e avere a disposizione un armadietto per organizzare il materiale scolastico. «Il progetto CambiaMenti è nato quando io e la professoressa Georgia Arrivo, visitando la fiera Didacta a Firenze e seguendo un corso sui nuovi progetti didattici tenuto da Daniele Barca, abbiamo scoperto che in una scuola di Massa si utilizzava una modalità di apprendimento nuova e molto interessante. Abbiamo condiviso immediatamente le informazioni con la dirigente e la vicepreside e abbiamo deciso di andarla a vedere», ci ha raccontato la professoressa Stefania Liso, docente dell’Istituto.

In questa nuova organizzazione si usano aule disciplinari per ogni materia, in cui i professori hanno aggiunto del materiale per renderle più accoglienti.

Inoltre, sono gli alunni a spostarsi e non i docenti.

La realizzazione del progetto tuttavia non è stata facile, perché si sono presentati vari problemi che un’apposita commissione di docenti ha dovuto affrontare. Il primo problema è stato convincere i colleghi che non erano d’accordo con l’idea.

Risolto l’ostacolo, ne è sorto subito un altro, ovvero la mancanza di budget. I professori hanno provato ad usare un crowdfunding ma non ha funzionato, quindi hanno chiesto al Comune di Pisa di donare dei fondi.

L’ultimo problema è stato quello di riorganizzare gli spazi. «Il progetto finito è molto bello ma c’è ancora tanto da fare, vogliamo migliorare le aule e cercheremo di farlo con i fondi che il Ministero sta donando alle scuole dopo il Covid-19. Tuttavia ci vorrà del tempo per perfezionare il lavoro». Questa è l’opinione della professoressa Silvana Sottomano, vicepreside della scuola.

«È bello avere un’aula dove posso organizzare materiali e arredi come ritengo più opportuno senza portarli con me» afferma la prof Arrivo. Anche i colleghi che inizialmente non approvavano il progetto, adesso ne sono soddisfatti. Questo nuovo metodo di lavoro con le aule divise per materia e gli armadietti dai colori sgargianti avrà soddisfatto anche gli alunni? L’attuale dirigente, professor Luca Zoppi, sostiene: «Questo nuovo sistema ha sicuramente migliorato la didattica, soprattutto dopo un periodo di limitazioni dovute alla pandemia. Per gli alunni è un’occasione per riprendere a incontrarsi. È più stimolante anche perché, muovendosi da un’aula all’altra, non ci si annoia e si deve acquisire autonomia e responsabilità».

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