ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Mazzini di Porto Santo Stefano (GR) - 3D - 3A

Sono sagome, ma non fanno ridere

A scuola sono esposti «manichini» che ricordano quante e quali violenze le donne devono ancora subire

MONTE ARGENTARIO Quest’anno le classi terze del nostro Istituto hanno seguito un percorso di sensibilizzazione sulla parità di genere, che ha interessato trasversalmente varie discipline ed è culminato con la partecipazione alla manifestazione della giornata per l’eliminazione della violenza contro le donne. La commissione Pari Opportunità ci ha chiesto di collaborare con le scuole di danza del territorio per la realizzazione di un evento che avrebbe dovuto tenersi il 25 novembre nella piazza di Porto Santo Stefano. A causa del maltempo la manifestazione è stata rimandata e si è poi svolta il 16 dicembre nella sala dell’auditorium ex Onmi di Porto Santo Stefano. Per rappresentare visivamente la violenza che le donne sono costrette a subire da chi dice di amarle, noi alunni delle classi terze di Porto Ercole e di Porto Santo Stefano abbiamo realizzato sagome di colore nero raffiguranti donne con segni di violenza sul corpo, con le mani di uomini verniciate di rosso. La realizzazione delle sagome è stata supervisionata dai nostri professori di arte, la professoressa Sara Magiotti e il professore Andrea Tonietti, allo scopo di creare una scenografia per i flash mob che avrebbero eseguito le diverse scuole di danza. Il balletto di ogni scuola aveva un significato diverso, per esempio una scuola ha rappresentato la libertà che una donna può avere tramite la rappresentazione del volo delle farfalle, un’altra ancora ha rappresentato il conflitto tra l’uomo e la donna e così via.

Appena siamo entrati ci hanno accolti dandoci un pezzo di stoffa rossa e una maglietta con un cuore rosso, dopo di che la manifestazione è subito iniziata con una breve introduzione di quello che sarebbe successo quel pomeriggio. Si sono intervallati momenti di danza e momenti di lettura, da parte degli alunni del nostro Istituto, di testi in prosa e in poesia riguardanti la condizione delle donne.

Ma i momenti più forti sono stati quelli delle testimonianze.

Prima quella di una signora, vittima di violenza, che ha parlato a nome di tutte le donne aiutate dall’associazione Olympia de Gouges, che è in prima linea sul nostro territorio. In un secondo momento è intervenuta la dottoressa Zahra Toufigh, attivista dei diritti umani e componente dell’associazione Donne Libere Iraniane, la quale ci ha illustrato la situazione drammatica delle donne in Iran. Per lasciare traccia di questo percorso che abbiamo fatto, abbiamo creato un angolo nella nostra scuola che ci ricordi ogni giorno ciò che le donne sono costrette a subire.

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