ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Madonna delle Grazie di Grosseto (GR) - 1A - 2A - 3A

Donne straordinarie: Norma Parenti

Nella storia della Resistenza in Maremma lei ha avuto un posto di primissimo piano. A costo della la vita

GROSSETO Le prime formazioni partigiane si formarono in Maremma dopo l’armistiziodell’8 settembre 1943, molti giovani che appartenevano al disciolto esercito regolare si arruolarono nelle forze Partigiane. Si intervenne con un primo lavoro di riunione dei giovani che avevano aderito alle forze della Resistenza per raccogliere un numero di armi più alto possibile. Nel 1943 si era costituito il Comitato Provinciale provvisorio. Nella primavera del 1944 l’affluenza di molti giovani nelle fila dei partigiani portò alla liberazione della provincia di Grosseto.

I gruppi dei combattenti si tenevano in contatto e collaborazione tramite delle staffette. Quattro erano le formazioni partigiane operative nel territorio maremmano: la Brigata Gramsci a Roccastrada, la Brigata Garibaldi a Massa Marittima, il gruppo Montauto a Manciano ed il Gruppo Partigiano di Grosseto. Le formazioni partigiane erano divise in gruppetti collegati tra sé e il territorio della Maremma, ricco di grotte e boschi offriva loro molti nascondigli, che permettevano di evitare i rastrellamenti.

Ai primi quattro gruppi si aggiunsero altre formazioni: la Banda Arancio nel Mancianese, la banda di Montecucco, la banda di Monte Bottigli e la Brigata Savognini sul Monte Amiata.

Una delle figure più belle e rappresentative della Resistenza nella Maremma è stata Norma Parenti, che si impegnò nella lotta fino alla morte con un coraggio ed una passione che le valse-ro anche una medaglia al valore militare.

Norma era nata in un podere vicino a Monterotondo, aveva fin da giovane aderito all’Azione cattolica ed era entrata a far parte del Circolo «Santa Giovanna d’Arco», che operava all’interno dell’ospizio «Santa Chiara». Aveva avuto anche la profonda esperienza di un anno di ritiro spirituale a Siena ed in seguito nella Compagnia delle Figlie di S. Angela Merici. Era rientrata a Massa Marittima nell’estate del 1942 e nel 1943 sposò Mario Pratelli, un antifascista che proveniva dalla provincia di Belluno, un anno dopo nacque il piccolo Alberto. Dopo la fase dell’armistizio di Cassibile, Norma cominciò a prendere parte attivamente alla lotta partigiana nella Brigata Garibaldi. Raccoglieva e portava aiuti ai partigiani, ospitò molti prigionieri, fuggitivi o alleati, procurava e trasportava munizioni ed armi nei covi e partecipò anche ad azioni di guerriglia. Fu tradita e venne imprigionata il 22 giugno del 1944 con la madre dai nazisti. La giovane donna affrontò il carcere e la tortura e fu fucilata la sera stessa dell’arresto.

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