In strada tra pirati e… ‘smombie’
Il neologismo nato dall’unione di smartphone e zombie indica la pericolosa abitudine di guidare col cellulare in mano
FIRENZE Durante le ore di educazione civica la prof di religione ha chiesto quale fosse l’infrazione stradale che commettiamo più frequentemente. La nostra risposta è stata: andare in monopattino sul marciapiede, non attraversare sulle strisce pedonali, ma lei insistendo ha chiesto: «Tra voi non ci sono smombie?». Nessuno capiva fino a quando qualcuno ha imitato uno zombie. La professoressa sorridendo ha spiegato che questo neologismo, formato dalle parole smartphone e zombie, indica pedoni e automobilisti che non distolgono lo sguardo dallo schermo neppure quando sono alla guida o attraversano la strada. A quel punto le nostre mani si sono alzate facendo a gara per raccontare brutte figure o scherzare su compagni che era-no andati a sbattere contro persone o un albero o addirittura caduti dalla bici. Dopo aver visto le pubblicità progresso abbiamo capito che non era un argomento sul quale scherzare: questo scorretto comportamento può mettere in pericolo la nostra vita e quella degli altri. Negli ultimi anni si è registrato un importante aumento di incidenti stradali, anche mortali, per distrazioni dall’uso del telefono alla guida. Per tutelare i pedoni molte città stanno rivestendo con gommapiuma i pali dei cartelli sui marciapiedi, o installando a terra segnaletica luminosa in prossimità di attraversamenti. Per sensibilizzare i cittadini, in TV vengono trasmesse pubblicità progresso e nelle scuole vengono organizzati incontri con la polizia stradale. Ricerche hanno dimostrato che uno sguardo allo smartphone di 10,6 secondi a una velocità di 100 all’ora si traduce in 150 metri percorsi a occhi chiusi, quanto basta per non accorgersi dell’eventuale frenata del veicolo che ci precede. In città, a 50 km/h si rischia di non vedere un pedone che attraversa.
Nel nuovo Codice della strada del 2021, sono state introdotte sanzioni mirate per questa condotta: l’articolo 173 prevede multe fino a 660 euro e la decurtazione di 5 punti dalla patente.
C’è la proposta per includere l’uso dello smartphone alla guida tra le aggravanti dell’omicidio stradale, equiparandolo alla guida in stato di ebbrezza. Il Codice stradale prevede sanzioni anche per i pirati che non rispettano i diritti dei disabili, che gettano rifiuti dal finestrino, che guidano sotto effetti di droghe o alcool. Con questo articolo vogliamo sensibilizzare i lettori affinché, quando sono al volante, scelgano di rispettare la vita reale spegnendo quella virtuale.