ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

IC Virgilio di Acquaviva di Montepulciano (SI) - 2C

La Costituzione ci indica la strada

Come la nostra Carta fondamentale può salvarci dalla discriminazione

La società è da sempre soggetta a continui cambiamenti e questi sono evidenti soprattutto nell’ultimo secolo. La società, soprattutto quella italiana, ha subito una particolare mutazione dovuta ai flussi migratori, ai mutamenti economici, alla sempre crescente dimensione della comunicazione e della globalizzazione, che pilotano le nostre scelte. In tutti questi cambiamenti rimane una costante, un faro che ci guida in tante evoluzioni, che non sempre riusciamo a interiorizzare: la Costituzione.

«La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale”. Questo articolo, il secondo della Costituzione italiana, tutela ogni cittadino dalle discriminazioni, garantendogli dei diritti.

Nonostante questa carta ci guidi verso un paese giusto per tutti i cittadini, molti ragazzi e spesso anche alcuni adulti guardano con sospetto chi è diverso da ciò che è considerato “normale”; tale comportamento colpisce molte persone. Non dobbiamo vedere male chi è diverso, dato che l’articolo 3 della Costituzione sancisce che siamo uguali «senza alcuna distinzione».

Lo straniero ha sempre fatto paura, fin dall’antichità; nei popoli provenienti da altri luoghi si è spesso capaci di vedere gli aspetti negativi, ma non si riesce mai a vedere gli aspetti positivi. Il nostro futuro passa per l’integrazione: la somma di tutti gli aspetti positivi di due culture, così da compensarsi per creare la società del domani.

Nell’epoca dei social e del virtuale è forte la discriminazione basate sulle caratteristiche fisiche; equiparare la bellezza al valore di una persona e stabilire che è bello solo ciò che è in voga. Questo tipo di discriminazione è molto sentita tra i giovani.

Le persone omosessuali sin dal Medioevo sono viste come sbagliate e quindi perseguitate; alcuni fatti di cronaca negli ultimi anni fanno pensare che questo medioevo non sia così passato.

L’omosessualità era ben più comune nel mondo antico, quindi perché non fare un passo indietro e riprendere quella prospettiva? La ricetta per guarire tutti questi male arriva proprio da quell’articolo 2, sopra citato: la solidarietà, la quale ci permette di vivere in comunità, non come animali per i quali la propria sopravvivenza è l’unico scopo, bensì come uomini, gli esseri viventi più intelligenti al mondo e capaci di provare sentimenti.

 

Quando qualcuno si trasferisce in un altro paese, molto differente dal proprio, com’è successo a molte persone ucraine, che sono scappate dal loro paese per via della guerra, ci si deve ambientare e questo all’inizio non è semplice, perché ci si sente diversi rispetto agli altri, perché manca casa. Alcune persone sono riuscite ad ambientarsi, mentre altre no. Abbiamo incontrato un ragazzo che viene a nuoto con alcuni di noi, che all’inizio non si era ambientato bene e tendeva a isolarsi, ma grazie agli insegnanti e ai compagni che lo hanno aiutato è riuscito a integrarsi all’interno del gruppo scolastico, ma anche nel gruppo nuoto. Così ha imparato la lingua e ha fatto nuove amicizie.

Differente è stata l’esperienza di una nostra compagna di classe che non è riuscita a relazionarsi con gli altri e si è sentita a disagio. Inizialmente veniva a scuola, ma successivamente ha preferito fare lezione online con la sua vecchia classe. Tante è stata la mancanza di casa, del suo paese che è ritornata in Ucraina.

Chiaramente l’integrazione è qualcosa di molto complesso e soggettivo.

 

Abbiamo intervistato Elisa Gonnelli, un’operatrice della Misericordia di Acquaviva di Montepulciano. La Misericordia (foto a sinistra, il simbolo) è un’istituzione secolare e la sede di Acquaviva nasce nell’800. Questa associazione svolge nella comunità il lavoro con amore, costanza, dedizione, disponibilità e impegno verso il prossimo. Come vi comportate quando aiutate le persone immigrate? «Noi non facciamo nessuna distinzione basata su colore, etnia, razza o con problematiche particolari. Aiutiamo chiunque abbia bisogno del nostro servizio e della nostra assistenza».

Quali azioni mette in campo la Misericordia per aiutare gli immigrati? «Per aiutarli, abbiamo messo a disposizione i nostri mezzi per sostenerli nelle loro varie necessità: sottoporsi alle varie visite mediche o per rinnovare i permessi di soggiorno. Insieme alla Caritas di Montepulciano ci organizziamo per procurar loro vestiario e alimenti».

Qual è il sogno che vorreste veder realizzato? «Il nostro sogno è poter aprire una casa-famiglia e un centro di accoglienza, per tutte quelle persone che non hanno un tetto sotto cui dormire e per anziani soli o con figli lontani».

Classe IIC: Capitini Gabriele, Capitoni Lorenzo, Castaldi Matilde Serena, Coviello Alice, Cresti Bianca, Falluomini Tommaso, Furlani Francesco, Giovagnola Gulio, Lisa Sara, Mencattelli Tommaso, Muccifora Riccardo, Patrizi Elisabetta, Perugini Alessandro, Petrini Riccardo, Rachini Martina, Simeoni Viola, Terzini Giorgia, Turchetta Jonatan Docente tutor: Sara Biscaro Parrini Dirigente scolastica: Chiara Cirillo

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