ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado A. di Cambio di Colle Val d'Elsa (SI) - 2F - 3D

Dove è nata la nostra Costituzione

Abbiamo visitato i luoghi dell’eccidio di Montemaggio avvenuto nel 1944

«Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì o giovani, col pensiero, perché lì è nata la nostra Costituzione».

Queste parole furono pronunciate da Piero Calamandrei, il 26 gennaio del 1955, davanti agli studenti milanesi.

Calamandrei ci ricorda che la Costituzione, che garantisce i diritti e la dignità di tutte le persone dopo il regime nazifascista, nasce dalla lotta sostenuta dai partigiani.

A distanza di tanti anni abbiamo ascoltato le sue parole e, per ricordare i sacrifici fatti dai partigiani, siamo andati sul luogo dove è avvenuto l’eccidio più conosciuto nella nostra zona, sulle pendici del Montemaggio.

La strage di Montemaggio avvenne il 28 marzo 1944. Le truppe fasciste attaccarono Casa Giubileo, dove era rifugiato un gruppo di partigiani. Ci fu un conflitto a fuoco e due partigiani morirono sul posto. Gli altri furono costretti ad arrendersi, cercarono di nascondersi per sfuggire alla furia dei soldati, alcuni si nascosero perfino nel grande forno del cortile interno ma i fascisti videro uno stivale che spuntava fuori, così tutti i partigiani furono catturati. Furono portati a pochi chilometri di distanza da Casa Giubileo, in un luogo chiamato La Porcareccia, dove furono uccisi senza pietà. Per noi trovarsi vicino al muro, dove furono barbaramente uccisi dei ragazzi che lottavano per la libertà, è stata un’esperienza molto forte. Come si fa ad immaginare quei ragazzi di circa vent’anni, in fila davanti a quel muro in pietra, che aspettavano di essere fucilati, senza provare disgusto, rabbia e immensa tristezza? Solo uno di loro riuscì a fuggire, era l’ultimo della fila, all’angolo del muro che portava verso il bosco e chissà con quale coraggio iniziò a correre per cercare di sfuggire alla morte.

Gli spararono, ma lui continuò a correre anche se era stato ferito ad un polmone e riuscì a rifugiarsi in una casa dove lo aiutarono.

Quell’uomo si chiamava Vittorio Meoni.

Intanto gli altri 19 partigiani chiedevano di non essere uccisi, qualcuno invocava la mamma, ma il maresciallo disse che non c’era più misericordia ed iniziò la fucilazione.

Grazie alla visita su Montemaggio abbiamo capito il valore della libertà e della democrazia che ci sembrano scontate e che dobbiamo al sacrificio fatto in passato da tante persone.

 

La Costituzione Italiana è lunga, composta da 139 articoli.

Vogliamo citarne alcuni per noi molto significativi.

L’art.1 “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.

La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione” chiarisce che viviamo in una democrazia e che il potere è di tutto il popolo, che elegge i propri rappresentanti.

L’art.3 “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali” garantisce a tutte le persone la stessa dignità, senza discriminazioni, nonostante le diverse caratteristiche e il differente stile di vita.

L’art.21 “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure” è importante, perché possiamo esprimerci liberamente, senza che qualcuno ci imponga cosa dire e cosa non dire, mentre nelle dittature questo non è possibile.

 

La nostra Costituzione è programmatica. Cosa significa? «Viene definita così poiché contiene dei ‘programmi’. Questa parola indica una linea generale per raggiungere una serie di obiettivi futuri. Ad esempio nell’articolo 1 si afferma che la Repubblica Italiana è fondata sul lavoro e l’articolo 4 riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro. L’accesso al mondo del lavoro però è un traguardo da far raggiungere a tutti grazie alle leggi del Parlamento».

Secondo lei gli obiettivi della Costituzione sono stati raggiunti o si deve continuare a lavorare? «Gli obiettivi sono stati in parte raggiunti. Per fare un esempio, il potenziamento dell’Istruzione pubblica ha permesso di rimuovere numerosi ostacoli economici e sociali che di fatto limitavano la libertà e l’uguaglianza dei cittadini. E’ aumentato in modo considerevole il numero di coloro che hanno potuto accedere a un buon livello di istruzione; centinaia di migliaia di nonni che sapevano a malapena leggere e scrivere hanno visto i propri nipoti diventare insegnanti, medici, ingegneri. Accanto agli importanti risultati raggiunti ci sono naturalmente dei punti su cui è doveroso lavorare ancora con impegno.

Uno di questi è la pari dignità tra donne e uomini».

Classe 2 F: Bacci Alessandro, Berisha Erla, Bettazzi Marta, Bonechi Giada, Calamassi Vittoria, Cardinali Mattia, Carpino Viola, Ciocca Pietro, Corsoni Anna, D’Ambrosio Mattia, De Rosa Federica, Giunti Marta, Gorini Matteo, Grassini Sara, Isufaj Arbri, Jacini Teresa, Kodra Manuel, Mancini Alessio, Morelli Niccolò, Panichi Rachele, Pieragalli Lisa, Prisco Jacopo, Roque Gabrielle, Svelto Sabrina, Tronti Tadzio, Volpini Anna.

Classe 3 D: Anichini Alessandro, Bartalini Sofia, Borgoni Daniel, Cardia Emanuele, CarliAndrea, Casaccia Greta, Checcucci Duccio, Ciani Gemma, Compagnone Chiara, D’Agnano Francesco, Daidone Aurora, Frilli Filippo, Martinelli Anita, Morelli Asia, Pandolfino Michele, Parrini Pietro, Poccetti Claudia, Rossi Rachele, Rossi Riccardo,Scardigli Giulia, Suraniti Mirko, Zeqo Klara.

Docente tutor: Serena Storion Dirigente scolastico: Monica Martinucci

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