ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Puccini di Piano di Conca (LU) - 2C

Vengo anch’io a New York. Sì, tu sì

Francesco in sedia a rotelle alla conquista della maratona: «Niente è impossibile se ci credi davvero»

Tre dicembre: Giornata mondiale della disabilità. A scuola abbiamo ricordato l’importanza di questo evento invitando a raccontare la loro incredibile storia due atleti speciali, che hanno corso la Maratona di New York il 6 novembre scorso: Francesco Michelotti ed il suo compagno d’avventura nonché “spingitore“ Federico Mataresi. Francesco è un ragazzo in sedia a rotelle dalla nascita a causa di una tetraparesi, perciò, nonostante il suo essere determinato, mai avrebbe immaginato di recarsi nella Grande Mela per partecipare ad una maratona. Invece l’ha fatto, anche grazie a Federico che lo ha inserito nel Gruppo podistico Rossini di Pisa.

Con un progetto d’inclusione sono riusciti ad acquistare una sedia a rotelle a tre ruote, la loro Ferrari, con cui hanno sfrecciato sulle strade di New York. Francesco ci ha raccontato che, nonostante non siano mancate né stanchezza né difficoltà di spostamento, la sua determinazione e quella del suo compagno di gara Federico li hanno portati a percorrere i tanto sognati 42,195 km dal Ponte di Verrazzano a Central Park. Tantissime le forti emozioni descritte dai due maratoneti che, in sella alla loro fedele compagna di viaggio, sono andati dritti verso la meta senza paura, con l’appoggio dei numerosi sostenitori.

«Con l’adrenalina a mille abbiamo aspettato lo start, arrivato con un colpo di cannone. Il fiume di colore dei maratoneti ha invaso il Ponte da Verrazzano e noi con la nostra energia abbiamo dato il passo a tutti. Poche centinaia di metri a Brooklyn sono bastate a farci capire cosa ci attendesse, la folla festante era immensa, tante le persone che ci hanno incitato». Così ci racconta Francesco, «gasatissimo». «Ho sentito il tifo venuto dall’Italia, carburante per i miei muscoli. La stanchezza c’era ma non è stato niente in confronto alla spinta che abbiamo ricevuto».

A Manhattan li hanno attesi due ali di folla festanti, Francesco non sapeva più chi o dove salutare. «All’ingresso in Central Park sembrava quasi che il pubblico fosse tutto per noi.

L’ultima salita che ci portava all’arrivo è stato il trampolino per far esplodere la nostra gioia». A queste parole, ci siamo così emozionati e immedesimati che quasi ci pareva di essere lì a fare il tifo per i due atleti. Ci hanno salutati con un messaggio di fiducia e di coraggio: niente è impossibile, se ci credi davvero, le difficoltà, i limiti si possono realmente superare. Dimostrando, ancora una volta che, nella vita, come nello sport, l’unione fa la forza!

 

Nel mese di marzo ha preso il via alla scuola media Puccini il progetto scolastico di inclusione Fiore di Loto, in collaborazione con l’associazione versiliese che porta lo stesso nome, presso la piscina comunale di Massarosa. Esso coinvolge gli studenti della nostra scuola, in particolare i ragazzi con bisogni speciali. L’obiettivo del corso è unire le forze affinché tutti possano sviluppare competenze e abilità sportive, in collaborazione con le associazioni del territorio. In piscina, a turno, due studenti svolgono in acqua attività ludico-motorie insieme ad alcuni compagni con bisogni speciali, facendo loro da tutor e supportandoli negli esercizi. «Il progetto parte dalla visione dello sport come strumento di aggregazione sociale, per favorire il benessere psicofisico dei ragazzi all’interno della scuola» ci dice Raffaello Giannini, presidente dell’associazione Fiore di Loto.

Significativo anche nel nome, perché l’idea progettuale si basa sul donare la possibilità di “fiorire” in acqua. «È stata un’importante occasione di crescita – ci raccontano gli studenti coinvolti – che ci ha permesso di aiutare i compagni più fragili e di condividere con loro un’esperienza davvero unica».

 

Il progetto “Fiore di Loto“ parte dallo sport come strumento di inclusione e crea una rete a livello versiliese. Abbiamo intervistato Raffaello Giannini, presidente dell’associazione.

Quando e come nasce l’idea di creare questa associazione? «Il progetto nasce nel 2019 con l’idea di fare squadra con le persone con disabilità, di creare un’associazione che non escluda nessuno, dando la possibilità a tutti di praticare lo sport che si preferisce, nel nostro territorio e dintorni».

Qual è l’obiettivo dell’associazione? «L’obiettivo di Fiore di Loto è dare ai ragazzi più svantaggiati le stesse opportunità sportive degli altri».

Perché avete scelto il nome Fiore di Loto? «Questo è un fiore tipico di Massarosa che nasce nel fango, tra molti ostacoli, ma in grado di rimanere puro e fiorire anche in condizioni di avversità. Come il fiore, ciascuno di noi, seppur con difficoltà, può raggiungere i propri obiettivi e superare le avversità».

Di quali sport vi occupate? «Di diversi sport, tra cui arti marziali, atletica, nuoto, tiro con l’arco, basket, hockey».

Qual è il vostro sogno futuro? «Arricchire l’offerta sportiva, la sua accessibilità, includendo più ragazzi e abbattendo le barriere sociali».

La pagina è stata realizzata dagli alunni della classe IIC della scuola media Puccini di Massarosa. In redazione: Andreotti Valerio, Balzani Do Nascimento Godinho Giulio Bezzi Chiara Bianchi Carlotta, Bindi Mariasole, Caccetta Maicol, Cardella Emma, Carradori Arianna, Chelucci Martina, Chicca Massimo, Chis Eduardo, Cortopassi Diletta, Giordano Lorenzo, Maffei Liberomario, Manfredi Susanna, Milianti Pierfrancesco, Nisini Lorenzo, Palmerini Riccardo, Papi Alessandro, Pieroni Elia, Simonini Niccolò, Tenerani Jacopo, Toscano Federica, Vecchione Clio.

Docenti tutor: Ilaria Garofani, Laura Ghilarducci.

Dirigente scolastico: Anna Fausti.

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