ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Secondaria I grado IV Novembre di Arezzo (AR) - 2D

La scienza sbaglia, ma sa rimediare

Idee strampalate sulla Terra e sull’evoluzione, razze: tappe di una storia che fallisce però poi cambia idea

Il dubbio è il sottile confine tra certezza e ipotesi. Dubitare è la chiave per il miglioramento, in particolar modo nella scienza.

Il messaggio che emerge dalla storia della scienza è che non è mai stata certa di possedere verità impossibili da cambiare. Anzi. La scienza accetta che molte teorie vengano ritenute valide per anni prima di essere smentite dal dubbio.

Il Geocentrismo ad esempio.

Quest’anno abbiamo studiato quanto fosse sbagliato l’universo che aveva la Terra come perno centrale. Erano sbagliate le orbite, erano sbagliati i movimenti ed era errata l’idea che tutto ruotasse intorno all’uomo.

Eppure alcune persone sono convinte (soprattutto sui social) che la teoria del geocentrismo sia tutto sommato corretta, anche se dicono che va “sistemata”. Alcuni scienziati ci stanno lavorando ma per ora il geocentrismo rimane una teoria strampalata.

Ci abbiamo pensato un po’ e ci siamo chiesti: ma è vero che la memoria dei pesci rossi dura poco? Si dice spesso che ricordi pochi secondi, ma non è vero.

Hanno piuttosto una memoria selettiva che ricorda solo quello che vuole ricordare e può conservarsi anche per 12 giorni. Lo conferma uno studio di ricercatori canadesi della Mac Ewan University.

Un’altra teoria è quella della tabula rasa dell’intelletto, secondo la quale noi ragazzi siamo delle lavagne vuote fatte apposta per contenere le informazioni che ci danno a casa o a scuola. Oggi, le conoscenze sul cervello smentiscono ipotesi come queste.

La Terra Cava è una teoria formulata da pensatori in varie epoche storiche, secondo cui il pianeta Terra è cavo al proprio interno. Sotto la superficie terrestre vi sarebbero altre superfici concentriche, che (in 12.742 km di diametro di cui solo 12 conosciuti) potrebbero a loro volta essere abitate o abitabili. Eppure anche questa è una bufala! Nell’Illuminismo fece la sua comparsa un’altra teoria secondo la quale l’intero Universo sarebbe un enorme orologio meccanico avente come ingranaggi le leggi della fisica, ma anche questa era errata.

Non abbiamo smesso con gli abbagli. Basti pensare al nostro sangue e ai motivi (di solito errati) che ci fanno desistere dal diventare donatori convinti. Abbiamo ascoltato le testimonianze di due donatori e abbiamo capito che le paure sulle malattie o sulla pericolosità sono sbagliate. Donare il sangue è necessario e non si tratta solo di altruismo. In Toscana corriamo spesso il rischio di non averne e allora mettere in dubbio convinzioni inesatte non può che essere un imperativo.

 

Il terrapiattismo è un insieme di idee convinte, appunto, che la Terra sia piatta e che il resto dell’umanità viva tra menzogne e ignoranza. Questa teoria nasce nel XIX secolo in Inghilterra, grazie all’inventore e scrittore britannico Samuel Birley Rowbotham. Lui iniziò a indagare sulla forma della Terra studiando la superficie dell’acqua. Se la Terra fosse curva – diceva – anche l’acqua si dovrebbe incurvare a sua volta seguendo la forma del pianeta. Sicché, nel 1838, prese un telescopio e lo mise a 20 centimetri a pelo dell’acqua e affermò di osservare (a sei miglia di distanza), persone che facevano il bagno e una barca che si allontanava rimanendo, però, sempre visibili. Secondo lui, se la Terra fosse stata sferica, i bagnanti e la barca non si sarebbero dovuti vedere, sarebbero finiti sotto l’orizzonte. Quindi la Terra deve essere necessariamente piatta. Non solo: il Polo Nord è al centro dell’universo e il Polo Sud è una linea di confine che delimita regioni conosciute. L’esplorazione della Luna non è mai avvenuta e gli astronauti so-no attori pagati per mentire. La storia dell’umanità è un inganno e andrebbe riscritta tutta da capo perché in passato la Terra era abitata da giganti. Le enormi porte della Basilica di San Pietro e del Duomo di Milano ne sono la prova. Come non credere?

 

Ma se la Terra cresce cresco anch’io? Forse se la teoria dell’espansione terrestre non fosse stata smentita avremmo potuto porre quesiti simili.

La teoria dell’espansione della Terra è la prima risposta che gli scienziati dell’Ottocento e del Novecento hanno dato al fenomeno dell’allontanamento dei continenti. Afferma che il globosi estende ogni anno da pochi millimetri a 10 cm. Dunque la Terra non è sempre stata uguale ma è aumentata di volume. Roberto Mantovani, scienziato italiano, avanza questa ipotesi nel 1889 e la ripropone nel 1909, appoggiando la teoria di Ivan Osipovič Jarkovskij, secondo la quale la massa dei corpi celesti aumenta perché essi assorbono l’etere. Anche Mantovani ipotizza che la Terra primordiale sia formata da un unico continente: la Pangea. Che per l’attività vulcanica si divise in terre più piccole, separate dagli oceani che si crearono. Qui la teoria dello scienziato italiano si incrocia con quella di Alfred Wegener e concordano sulla posizione del continente primordiale.

Quando l’etere fu messo in dubbio, le cose cominciarono ad andare male: prima criticata e poi smentita dalla teoria della tettonica a placche, la terra che “ingrassa” fu rivista e corretta.

 

STUDENTI Shabika Bapary, Francesca Bereholschi, Andrea Bidini, Giulia Bonelli, Teresa Coradeschi, Lorenzo Corezzi, Elena Daniela Durancea, Firoz Ahmed Fahim, Muhammad Faizan, Ahnaf Khan, Pietro Lachi, Eman Majid Mushirul Mohammad, Marco Ogici, Tanbir Shadat, Nahid Syeal, Hannan Tahir, Mazumder Tahmed, Saadath Ullah INSEGNANTE Matilde Puleo PRESIDE Marco Chioccioli

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