ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Bartolena di Livorno (LI) - 3C

«Soldi all’istruzione, no alle guerre»

Intervista a Riccardo Tagliati volontario del Gruppo Emergency di Livorno sull’importanza di questo servizio

Da diversi anni i volontari di Emergency incontrano i ragazzi e le ragazze della Scuola Bartolena per diffondere una cultura di pace. Emergency è un’associazione non governativa, nata nel 1994 per volontà di Gino Strada. E’ attiva in Afghanistan, Iraq, Sierra Leone, Sudan, Uganda e in Italia. Offre cure medico chirurgiche gratuite e di elevata qualità nei suoi ospedali, posti di primo soccorso, centri sanitari, centri pediatrici, centri per la riabilitazione, centri di maternità, ambulatori mobili e non. Grazie alla presenza di Emergency le classi hanno avuto la possibilità di approfondire vari argomenti come l’evoluzione della guerra dall’Ottocento ad oggi, la politica militare e la condizione della donna in vari Paesi del mondo, i flussi migratori e i diritti umani. Nell’ultimo incontro, la classe 3C ha intervistato Riccardo Tagliati, un volontario del Gruppo Emergency di Livorno. Perché per Emergency è importante andare a parlare nelle scuole? «Perché voi sarete il futuro. Qualcuno di voi sarà in politica, altri nel settore pubblico e noi dobbiamo cercare di insegnarvi che la guerra va abolita e che la diplomazia deve sempre passare in primo piano». Qual è l’ argomento che preferisci affrontare a scuola? «Quello che mi piace più rimarcare è quanto si spende per le armi. Le armi sono deleterie per l’umanità: portano a guerre e le guerre sono la negazione dei di-ritti. I Paesi dovrebbero investire nella sanità, rendendo le cure accessibili a tutti, e nell’istruzione». Che cosa possono fare i ragazzi e le ragazze per diffondere un messaggio di pace? «Prima di tutto studiare. Studiare significa essere curiosi, allargare il nostro sguardo, leggere, viaggiare e conoscere altre culture. E poi vi auguro di fare volontariato. Sembra qualcosa che fai per gli altri, ma in realtà ricevi più di quello che dai». Che cosa fa un volontario da Livorno? «Oltre ad andare nelle scuole, la maggiore attività è la raccolta fondi attraverso l’organizzazione di eventi a scopo benefico. Il nostro obiettivo è quello di portare avanti gli ospedali». Durante gli incontri nelle scuole ci sono stati insegnanti o alunni/e che in seguito sono venuti a fare volontariato? «Sì, l’ultimo episodio risale a qualche giorno fa. Una ragazza, dopo aver seguito un incontro alle superiori, ha deciso di frequentare la facoltà di medicina e da poco è entrata a far parte del gruppo Emergency di Livorno».

La Life Support Ricerca e soccorso nel Mediterraneo centrale. Anche Emergency, come altre organizzazioni umanitarie, ha scelto di essere in mare con una sua nave: il soccorso di naufraghi è un dovere morale, come l’impegno a favore delle vittime di guerra e della povertà. Le parole di Gino Strada(disegno): «I diritti devono essere di tutti, sennò chiamateli privilegi» sono dipinte sulle murate della nave. Lo street artist TVBOY ha realizzato un murales che raffigura due braccia che si afferrano tra le onde. La Life support può arrivare ad accogliere fino a 175 naufraghi, oltre al personale di bordo. Il suo team è composto da un totale di 28 persone. Il team sanitario è formato da due infermieri e un medico ed è affiancato da 2 mediatori culturali. Da quando è partita dal porto di Genova, il 14 dicembre 2022, la Life Supportha già salvato più di 560 migranti. Nella sua quarta missione (25 marzo), attraverso tre operazioni di soccorso, ha salvato 161 naufraghi. Tra loro anche numerosi bambini e donne in gravidanza.

«Se l’uomo non butterà fuori dalla storia la guerra, sarà la guerra che butterà fuori dalla storia l’uomo», così scrive Gino Strada, un uomo “armato” di altruismo che ha dedicato la propria vita agli altri, che ha visto con i propri occhi le atrocità della guerra in ogni parte del mondo; la guerra è la stessa guerra che studiamo sui libri e che, an-cora oggi, in questo momento, sta distruggendo vite innocenti, più o meno lontano da noi. Le vediamo continuamente al telegiornale senza poter conoscere realmente l’ingiusto dolore e la distruzione che lasciano. La testimonianza del fondatore di Emergency ci sprona a riflettere sulle motivazioni: sono sempre di natura economica e politica, voluti da chi in guerra non ci va e a pagare sono sempre i civili innocenti. Colpisce anche questa sua frase: «Non c’è bisogno di avere principi etnici intransigenti per capire che la guerra come strumento non funziona. Basta un minimo di intelligenza». Tutti hanno diritto ad una vita dignitosa, alla libertà e alle cure mediche. Aspirare a tutto questo non deve essere un’utopia: passo dopo passo possiamo farcela. Usiamo l’intelligenza. Citazioni dal libro di Gino Strada, “Una persona alla volta”, Feltrinelli 2022.

Samuel Bardini, Filippo Baroni, Simone Barsacchi Giovanni Bellè, Tommaso Bertolini, Leonardo Bianchi, Alessandro Bordò, Alessia Calamari Margherita Cassano Jacopo Ciandri, Lorenzo D’attoma, Mattia Del Mazza, Alessandro Fiandino, Pietro Giari Benedetta Giorgi Sara Giorgi, Riccardo Magrelli, Luca Marcaccini Matteo Marconcini Alessandro Meazza Lina Oulmekki Luca Rimo Niccolò Risecchi Docenti: Patrizia Nannipieri Andrea Pardi Chiara Guidi

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