ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Primaria L. Gori di Bibbiena (AR) - 4A

Come…dei piccoli veri archeologi

Alla scoperta di antichi reperti che ci parlano del nostro passato e delle nostre radici

Per una mattina abbiamo fatto finta di essere dei piccoli veri archeologi intraprendendo un viaggio nel passato per conoscere affascinanti storie di un tempo lontano raccontate dai reperti ritrovati. Infatti guidati dalle maestre ci siamo recati al Museo Archeologico “ARCA” di Bibbiena per scoprire tutti gli oggetti ritrovati nella Valle in cui abitiamo, cioè il Casentino, che ci parlano del nostro passato. Questa visita è stata un percorso che ha messo a confronto usi e costumi della società moderna con quella antica e ci ha fatto scoprire le imprese dei popoli che ci hanno preceduto dando valore e importanza al patrimonio di oggetti che vengono proprio esposti all’interno del Museo. Appena entrati abbiamo conosciuto l’archeologa Serena che ci ha illustrato in cosa consiste il suo lavoro. Ci ha mostrato una valigetta che conteneva gli strumenti più comuni del suo lavoro e sono: un piccone, attrezzo che serve per lo scavo, palette di diversa dimensione, spazzola per ripulire la terra dai reperti, un pennello, indispensabile per togliere la terra dai minuscoli reperti ritrovati, una cazzuola, come quella del muratore per scavare con prudenza, un setaccio per ripulire meglio l’oggetto dalla sabbia e infine la torcia e il casco giallo per la protezione dell’archeologo durante gli scavi sotterranei. Abbiamo scoperto che l’archeologo, durante gli scavi, può rinvenire monete, ceramica, vetro ma anche ossa di uno scheletro umano. Specialmente quest’ultimo ritrovamento, cioè le ossa, poiché si trovano in piccoli frammenti di reperti sono molto fragili e bisogna ricorrere subito alla loro protezione. Per questo l’archeologo si occupa anche della catalogazione, conservazione e valorizzazione degli oggetti ritrovati che hanno una valenza storica e artistica fondamentale. Abbiamo notato che c’è una stanza dedicata alle numerosissime statuette etrusche ritrovate nel “Lago degli Idoli”, perchè gli Etruschi hanno abitato la nostra vallata. Alla fine della visita al Museo abbiamo fatto anche un’attività laboratoriale come dei veri archeologi: scavando con le mani e con gli utensili in una bacinella con la sabbia, magicamente abbiamo trovato dei reperti in ceramica ma anche insetti. Dopo aver trovato i pezzi abbiamo iniziato ad assemblare come si fa con un puzzle unendo i pezzi con lo scotch. I pezzi uniti hanno riportato alla luce un piatto o un vaso che poi abbiamo disegnato e conservato. E’ stato davvero emozionante e alla fine ci siamo sentiti dei veri archeologi.

Come e dove nasce la vostra associazione? «Siamo appassionati di archeologia e ci siamo formati nel 1975. Questo gruppo nasce a Stia e successivamente si è spostato a Bibbiena». Perché questo interesse per l’archeologia? «La nostra passione nasce dalla voglia di scoprire la storia della zona in cui abitiamo. Facciamo ricerche ma poi rendiamo pubblico quello che troviamo. Da quando facciamo questa ricerca abbiamo scoperto 500 siti, di cui 250 Romani e 40 Etruschi. Se si mettono insieme questi siti si regala alla vallata una storia quasi sconosciuta». Cosa viene fatto al reperto dopo che è stato ritrovato? «Viene portato nella nostra sede, pulito e restaurato. Poi si fanno mostre e nel 2010 siamo riusciti a portare l’esposizione a Bibbiena, creando il Museo Archeologico di Vallata (Arca)». Che scoperte avete fatto in Casentino? «Vicino Bibbiena abbiamo trovato i resti di una villa romana: ogni anno vengono riaperti da-gli archeologi per fare lo scavo con gli studenti. Ma quello più importante è al Falterona, al Lago degli Idoli. Era stato prosciugato per trovare queste statuette. Noi siamo riusciti a fare gli scavi tra il 2003 e il 2007, alla fine è stato ripristinato il lago.

Durante la visita al museo Arca di Bibbiena siamo stati accolti dal cartonato di Guerrino: la mascotte del museo aiuta gli archeologi facendo da guida ai visitatori più giovani, portandoli alla scoperta dell’archeologia della nostra vallata: il Casentino. Guerrino nasce dalla rappresentazione di una statuetta votiva trovata scavando nel Lagodegli Idoli, sul monte Falterona, vicino alla sorgente del fiume Arno, ma la sua famiglia proviene dall’Umbria. Guerrino è di origine Etrusca ha più di 2500 anni e ci ha insegnato come lavorano gli archeologi. Prima di tutto ci ha spiegato cos’è l’archeologia, cioè lo studio della storia attraverso il ritrovamento degli oggetti usati nel passato che si chiamano “reperti” e che per trovarli basta scavare. Tutti gli oggetti esposti nel museo sono stati trovati sottoterra proprio in Casentino, ma che anticamente non era come è oggi, era un grande lago e faceva tanto caldo come in Africa. Poi abbiamo osservato le teche con esposti i reperti trovati negli scavi in Casentino, alcuni dettagli possono farci capire molto sugli usi e costumi dei nostri antenati, sottolineando l’enorme importanza di questi ritrovamenti. È stato molto divertente diventare archeologi per un giorno.

STUDENTI Beslind Alili, Martina Anghelus, Giovanni Bocci, Nicole Borghesi, Tommaso Brezzi, Mauro Catalani, Tessa Catalani, Yasmine Marluca Cinopoesu, Matteo Fabbrini, Ajjan Ferati, Ajjana Ferati, Adele Focacci, Adele Gentili, Alberto Gori, Alessio La Grasta, Cristian Lauri, Caterina Marri, Mihail Miron, Teodosie Nica, Eleonora Tomi, Chen Zhou, Zineb Zineddine

INSEGNANTI Ivano Argento, Simonetta Cardinale, Maria Laura Fabretti, Eleonora Renzetti, Antonella Silvani, Antonella Venturiero

PRESIDE Alessandra Mucci

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