ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Secondaria I grado Don Milani di Orbetello (GR) - 3A - 3B - 3C

Bullismo, rompiamo il silenzio

Cause e conseguenze di questo fenomeno purtroppo sempre più presente all’interno delle scuole

Il bullismo è un fenomeno sociale che rappresenta un serio problema per la società contemporanea e che coinvolge molte categorie di persone, dalle vittime ai bulli stessi: è una forma di violenza sia fisica che psicologica, che affligge soprattutto gli adolescenti. Ci sono molte forme di bullismo, tra cui il bullismo fisico, il bullismo verbale e il bullismo online (anche detto cyberbullismo). E’ un fenomeno molto diffuso nelle scuole, dove si creano situazioni di conflitto tra i ragazzi, alcune volte anche per delle banalità. Solitamente nei casi di bullismo c’è il bullo, colui che mette in atto violenze contro la vittima in modo costante nel tempo, che è spesso dotato di forza fisica e poca empatia nei confronti della persona che subisce atti di bullismo; a volte è supportato dal «branco» che incita il suo comportamento aggressivo. La persona presa di mira è chiamata vittima ed è caratterizzata dalla fragilità, bassi livelli di autostima o un’opinione negativa di sé e, spesso, è una persona timida e insicura. Il fenomeno del bullismo consiste in una persistente aggressione fisica o verbale. Si può pensare che il bullismo fisico possa essere più forte di quello psicologico, ma in realtà spesso non è così: a volte basta un commento di troppo per ferire una persona. Di solito il bullo fa questa cosa per ragioni personali: è spinto da problemi familiari o sociali, oppure perché in passato è stato anche lui vittima di bullismo. Sono ragazzi pervasi dalla rabbia, che si sentono vulnerabili e quindi vogliono farsi vedere forti di fronte agli altri. Chi è vittima di bullismo di solito si tiene tutto dentro per paura di essere giudicato e quindi diventa per lui difficile anche affrontare la vita quotidiana per l’angoscia provata. Allo stesso tempo però non si pensa quasi mai al bullo e al motivo per cui faccia tutto ciò e a come sia lui stesso soffra per questa situazione. Sia la persona che subisce atti di bullismo, che il bullo, sono vittime di questo fenomeno sociale. La persona bullizzata può subire un crollo della propria autostima, lo sviluppo di disturbi psicologici, mentre il bullo stesso, che accumula in sé rabbia e frustrazione, alimenta un circolo vizioso di violenza. Per prevenire e curare il bullismo si potrebbero creare degli ambienti sani e rispettosi, dove ognuno possa esprimersi liberamente senza sentirsi minacciato o intimidito. Inoltre è importante che negli ambienti scolastici vengano fatte attività di prevenzione e sensibilizzazione.

Negli ultimi cinque anni l’Italia ha avuto una crescita del cyberbullismo. Secondo lo studio della Ong Internazionale Bullismo Senza Frontiere, condotto tra gennaio 2021 e febbraio 2022, continuano ad aumentare i casi di bullismo in Italia, dove 7 bambini su 10 subiscono ogni giorno una qualche forma di bullismo e cyberbullismo. Questa forma di bullismo interessa ben il 19,6% dei ragazzi che subiscono prepotenze (rispetto al 5,9% registrato da Istat) con un coinvolgimento del genere femminile doppio rispetto ai coetanei maschi (femmine: 25,7% maschi: 12,8%). La Toscana, dove il 67% dei bambini dai 6 ai 14 anni possiede un cellulare, è una regione in cui sono aumentati i casi di cyberbullismo, anche se la percentuale è inferiore alla media nazionale (Italia: 8,4%, Toscana: 5,8%). Sono 53 i minorenni denunciati per cyberbullismo nel 2017, 60 nel 2018 e 136 nel 2019. Il progetto Notrap, realizzato dall’Università di Firenze nel corso degli anni 2020/21, prende in esame un campione di 5158 studenti toscani tra i 12 e i 19 anni. Lo studio evidenzia la provincia di Prato avere il maggior numero di vittime di cyberbullismo (20%), a seguire le province di Firenze e Siena con il 18% dei casi.

Abbiamo intervistato il regista Francesco Falaschi. Con il progetto «Lanterne magiche» si riesce a incidere in maniera positiva sul bullismo? Quali altre problematiche può affrontare? «Le problematiche affrontabili attraverso dibattiti e approfondimento sono le più varie. Il bullismo emerge dalla visione di alcuni film oppure può essere trattato nei laboratori che portano poi a realizzare audiovisivi con gli studenti, come nel caso del corto girato ad Orbetello, la cui idea è nata all’interno di Lanterne Magiche». Qual è la sua esperienza rispetto a questa tematica nella scuola Media e Superiore? «Nella scuola superiore è un fenomeno che può diventare più subdolo e secondo me più pericoloso». Quali film ci può consigliare per approfondire questa tematica? «Soprattutto Wonder, Cyberbully, Un bacio, Karate Kid, ma anche dei documentari come Audrey e Daisy, una storia a due finali e Bully (purtroppo introvabile). Consiglio anche il sito di Cinema e immagini per la scuola (Cips) per vedere numerosi corti o documentari realizzati dagli studenti in tutta Italia».

 

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