ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Renato Fucini di Montespertoli (FI) - 1C

Smart city: un’idea sostenibile

Tanti vantaggi per la sfida del futuro. La missione? Migliorare vie di comunicazione, ambiente ed energia

Le Smart city sono città sostenibili che cercano di migliorare le vie di comunicazione, l’ambiente e l’energia. Come ce le immaginiamo? Più semplici e più veloci, anche più comode e poi «del futuro» come nei film… Possiamo spostarci con le bici o a piedi, oppure utilizzare i mezzi di trasporto con frequenza ogni 3/ 4 minuti. Con le Smart city possiamo creare più parchi naturali pieni di vegetazione; soprattutto per gli animali. Un’idea per rendere le città sostenibili sono i lampioni che si accendono e si spengono automaticamente solo quando passano i veicoli: pensa che risparmio! Oppure è possibile riciclare: carta, plastica quindi le Smart city sono città intelligenti ed ecologiche che servono a diminuire l’inquinamento e a risparmiare anche sull’uso di energia e spese. L’83% del suolo pubblico è dedicato alle auto, tra strade e parcheggi. Per questi ultimi la soluzione è dotarli di sensori che segnalino agli automobilisti quando si liberano e quando invece sono occupati. In futuro si prevede l’auto condivisa e quindi avere un’auto in città sarà inutile.

Un altro vantaggio della Smart city è il risparmio energetico intelligente tra chi produce e tra chi consuma energia. Questo si chiama smart grid e si tratta di una rete elettrica intelligente in grado di accumulare energia per redistribuirla dove manca ma senza sprechi. La nostra nazione ha già 35 milioni di contatori intelligenti che parlano con la rete e le dicono quando esce o quando entra energia. A questa intelligenza connessa si collegano poi gli elettrodomestici intelligenti che sono in grado di leggere il costo di energia, ora dopo ora, per attivarsi solo quando c’è bisogno. La smart city è definita con queste parole dall’Unione Europea: «Una Smart city è un luogo in cui le reti e i servizi tradizionali sono resi più efficienti con l’uso di soluzioni digitali e beneficio dei suoi abitanti e delle imprese; un’ attività intelligente va oltre l’uso delle tecnologie digitali per un migliore utilizzo delle risorse e minori emissioni».

Si tratta quindi di reti di trasporto urbano più intelligenti, di impianti di approvvigionamento idrico e di smaltimento dei rifiuti migliorati e modi più efficienti per illuminare e riscaldare gli edifici. Ma non basta. Anche spazi pubblici più sicuri e migliore soddisfacimento delle esigenze di una popolazione che invecchia. Firenze sta sviluppando lo smart city Plan dedicato al miglioramento delle condizioni di vita dei cittadini per fronteggiare anche le gravi emergenze climatiche. E questo ci sembra molto importante. Sindaco Alessio Mugnaini cosa ne pensa delle smart city? «Penso tutto il bene di un paese più semplice e aperto. C’è da riflettere su come arrivarci».

Come si immagina Montespertoli-Smart city? «Riduzione delle distanze tra le nostre molte frazioni perché sia più facile raggiungere il capoluogo col trasporto pubblico e… portare la fibra a tutti».

Cosa rende Smart una città? «Oltre a quanto detto, la facilità di accedere a un servizio. Pensiamo ai rifiuti: al momento facciamo la differenziata, ma è una raccolta complessa e costosa.

Servirebbero anche isole ecologiche sul territorio».

Come si costruisce una Smart city? «Cambiando la mentalità di amministrazione e dei cittadini. Le varie realtà, associazioni, imprese, cittadini, devono interconnettersi, mettere in condivisione le informazioni. Per esempio, abbiamo faticato a definire una rete di sentieri, avere l’autorizzazione di passaggio dai vari proprietari e far confluire i dati in un’applicazione unica». Perché merita trasformare una città in una Smart City? «Per sentirsi parte di una comunità. In città è più facile. Firenze è meno estesa di Montespertoli, ma ha centinaia di migliaia di abitanti: è più facile. Più complicato per un borgo rurale». Leonia era una città in mezzo al nulla. Era sempre piena di rifiuti, circondata da colline di spazzatura, i cestini lì non esistevano e tutto andava a finire per terra.

Le case erano piene di crepe, dalle finestre cadevano giocattoli che i figli avevano da qualche giorno; inoltre colava l’acqua perché nessuno chiudeva mai i rubinetti. Ogni giorno gli abitanti di questa città andavano a fare shopping comprando nuovi vestiti e buttando quelli comprati solo la settimana precedente. Ogni giorno ordinavano montagne di cibo: cose per la colazione, il pranzo, la merenda e la cena. Gli avanzi, a fine giornata, venivano buttati. Nelle tavole di questa città si trovavano solo piatti, posate, bicchieri e bottiglie di plastica monouso.

I cittadini usavano le automobili per ogni spostamento, anche minimo: erano troppo pigri. Era una città industriale, piena di fabbriche e per questo il cielo era come oscurato da nuvole nere, ormai non si vedeva più nemmeno la luce del sole. Leonia si trovava vicino al mare, che per gli abitanti era diventato un’enorme discarica, ormai era pieno di isole completamente fatte di plastica. Se tutte le città fossero come questa, il mondo non andrebbe avanti…Ecco i nomi della 1^ C della Secondaria di primo grado Fucini di Montespertoli: Greta Abati, Ilyass Ait laasri, Nermine Ajdari, Lorenzo Becattelli, Pietro Cascio, Jessica Chen, Vasco De Biasio, Tommaso Delle Fave, Pietro Garin, Francesca Gucci, Martina Lippi, Alberto Lotti, Cloe Magrino, Samuele Masper, Andrea Nigi, Giuditta Olianti, Rebecca Paulicelli, Marco Perilli, Camilla Rigacci, Mattia Santini, Gloria Sassaroli, Joele Spataru. Docenti tutor Giovanna Carli e Mirko Manetti. Dirigente scolastico Sara Missanelli. LA REDAZIONE

Votazioni CHIUSE
Voti: 338

Pagina in concorso