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Istituto Paritario Suore Mantellate di Pistoia (PT) - Redazione

L’importanza e la bellezza di donare

Il sangue è vita. Antonella Bertelli, consulente sanitario della Fratres Toscana. «Impegno per gli altri»

Il sangue è una terapia salvavita, ma spesso trascuriamo l’importanza della sua donazione.

Per sensibilizzarci su questo tema abbiamo deciso di intervistare la dottoressa Antonella Bertelli, consulente sanitario della Fratres Toscana. Incontriamo la dottoressa tramite meet e le poniamo delle domande per capire come funzionano le donazioni e la Fratres, associazione nazionale donatori di sangue. Essa è presente in Italia in 4 regioni: Toscana, Puglia, Sicilia e Campania e il lavoro che svolge è di informazione e sensibilizzazione della collettività per garantire il sangue e i relativi componenti alle persone affette da patologie o che devono essere operate o soccorse per incidente. La dottoressa illustra l’importanza del donare, essendo stata lei stessa una donatrice che attualmente svolge volontariato nella Fratres. Le caratteristiche per poter donare il sangue o il plasma sono: avere tra i 18 e i 60 anni; pesare più di 50 kg; non essere anemici; non avere malattie e non aver fatto un tatuaggio o un piercing da meno di 4 mesi.

La scienza non è ancora riuscita a ricreare il sangue in laboratorio e per adesso l’unico modo possibile per averlo è la donazione. I donatori in Italia non vengono pagati, sono tutti volontari sottoposti a seri controlli sanitari. Tutti possono donare: i maschi e le femmine in menopausa possono farlo 4 volte l’anno, mentre le donne in età fertile solo 2 volte. Il plasma può essere donato ogni 14 giorni. In Italia viene donato molto più sangue rispetto al plasma, che è molto importante soprattutto per produrre farmaci per i bambini immunodepressi, emofilici o denutriti. Gli Stati Uniti sono il maggior produttore di plasma, ma questo avviene perché i donatori sono pagati e quindi molto numerosi.

Tuttavia è un rischio avere donatori retribuiti perché essi, forse spinti dal bisogno economico, potrebbero non dichiarare patologie o comportamenti non sani e generare malattie o morte in chi riceve. Un’altra cosa che spesso le persone si domandano e che noi chiediamo ad Antonella è che tipo di ago è utilizzato e lei ci dice che l’ago è un po’più grande di quello per i prelievi e che è lo stesso per tutte le tipologie di donazione, mentre cambiano il tipo di sacca e la sua divisione in emocomponenti. In Italia, il sangue può essere donato nei Servizi Trasfusionali o nelle Unità di Raccolta Associative che agiscono in collaborazione con la rete ospedaliera della sanità pubblica: In Toscana molte di queste strutture sono gestite dalla Fratres.

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