ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Scuola Secondaria di I grado Toniolo di Pisa (PI) - 2G

Il cambiamento climatico nel mondo

Il pianeta sta mutando e noi dobbiamo fare qualcosa per salvarlo alla svelta, siamo ancora in tempo

Durante questo periodo, in classe, abbiamo discusso del cambiamento climatico con i professori di Italiano e Tecnologia e con Alessandro Agostinelli, addetto stampa dell’Autorità Idrica Toscana, con Liliana Cori, vicepresidente nazionale di «Greenpeace» e con due giovani attiviste di «Friday’s for Future». Per «cambiamento climatico» si intende il cambiamento a lungo termine delle temperature e dei modelli meteorologici, dovuto all’aumento delle emissioni di CO2 e altri gas serra (metano e protossido di azoto), che provocano il surriscaldamento globale. Ad esempio, le grandi industrie utilizzano combustibili fossili per generare l’energia necessaria a realizzare i propri prodotti. Inoltre, l’abbattimento degli alberi, che assorbono diossido di carbonio, per creare aziende agricole o pascoli, limita la capacità della natura di ridare ossigeno alla Terra.

Il riscaldamento delle temperature provoca lo scioglimento dei ghiacciai, che a sua volta provoca l’innalzamento dei mari. Per affrontare e risolvere questi problemi, a partire dal 1992, con la Conferenza di Rio, i governi del mondo hanno iniziato ad incontrarsi sotto l’egida dell’Onu e nel 1994 hanno firmato il Protocollo di Kyoto con cui, per la prima volta, hanno stabilito dei limiti precisi alle emissioni di gas serra. Un altro incontro storico è stato quello di Parigi del 2015 in cui, quasi tutti i paesi del mondo, si sono impegnati a mantenere l’aumento della temperatura media globale al di sotto di 2°C e, idealmente, di 1,5°C, al di sopra dei livelli preindustriali. L’ultimo incontro, la COP 27, ha avuto luogo in Egitto nel 2022 e non ha fatto registrare passi avanti sul piano degli impegni per la riduzione del riscaldamento globale ma ha stabilito la creazione di un fondo per aiutare i paesi più in difficoltà per affrontarne le conseguenze. Cori ci ha detto che per molto tempo il cambiamento climatico veniva negato da molte persone e che, anche quando è diventato impossibile negarlo, molti hanno continuato a dire che non c’erano prove che fosse dovuto alle attività umane. In realtà, già nel 1990 il primo rapporto dell’Intergovernmental Panel on Climate change (IPCC), un gruppo di scienziati incaricati dai governi di più paesi di studiare la questione, era giunto alla conclusione che il cambiamento climatico causato dall’uomo sarebbe stato presto evidente. Gli studi successivi e l’aumento di eventi atmosferici estremi – ondate di calore, siccità e inondazioni – hanno confermato ampiamente queste previsioni.

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