Le streghe di ieri e quelle di oggi
Rimangono i pregiudizi: quanti anni ancora dovranno passare prima che i roghi smetteranno di bruciare?
In occasione della Giornata internazionale dei diritti della donna abbiamo approfondito le violenze subite dalle donne di ogni epoca e le conquiste socio-culturali, politiche ed economiche raggiunte. La “caccia alle streghe”, fenomeno che si è diffuso in Europa tra il XV secolo e il XVII secolo, è stata una delle epoche più buie vissuta dal genere femminile. In quel periodo le persone erano spesso colpite da alcune disgrazie, come cattivi raccolti, la morte precoce di bambini, le epidemie o le carestie. Il popolo, non avendo le conoscenze adeguate per dare una spiegazione plausibile a ciò che accadeva, riversò la colpa su coloro che erano considerati diversi, come per esempio le donne non sposate oppure anziane e sole: le streghe. In una società maschilista, come quella di allora, queste divennero un vero e proprio capro espiatorio, un responsabile esterno o emarginato dalla comunità, al quale veniva attribuita ogni colpa. Si pensava che avessero stretto un patto con il diavolo e che avessero ricevuto da lui dei poteri magici con i quali danneggiavano la popolazione. Nell’immaginario collettivo le streghe di notte raggiungevano luoghi isolati volando con la loro scopa e praticavano riti magici, venerando Satana. Le presunte colpevoli, una volta catturate, venivano prima processate, spesso senza testimoni, poi torturate in modo che confessassero ciò che i giudici volevano sentirsi dire ed infine uccise sul rogo. Il progresso e la scienza posero fine a questa barbarie. Purtroppo permangono ancora idee maschiliste e non mancano episodi di violenza sulle donne. Confrontandoci con i nostri genitori abbiamo scoperto che qualche volta loro sentono ancora usare il termine “strega”. Spesso viene riferito alle donne che svolgono un lavoro considerato prettamente maschile, a causa del quale trascorrono molte ore o addirittura mesi interi lontane dalla famiglia.
Anche all’epoca dei nostri nonni alcune donne erano considerate streghe, spesso si trattava di persone senza fissa dimora che non seguivano la loro fede.
Ci siamo resi conto che anche noi chiamiamo “streghe” alcune persone che conosciamo, come ad esempio una parente anziana che non gioca con noi, le professoresse che ci mettono voti molto bassi oppure la fidanzata del nostro migliore amico.
Tutte queste persone, hanno in comune il fatto che noi riversiamo su di loro delle colpe che in realtà sono legate alle nostre insicurezze come non voler giocare da soli, non aver studiato abbastanza e la paura di perdere qualcuno. Quanti anni ancora dovranno passare prima che i roghi smetteranno di bruciare?