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IC Santa Croce sull'Arno di Staffoli (PI) - 2B

Animali abbandonati: atto crudele

Cani e gatti vengono adottati da molte persone e famiglie solo per moda, senza avere chiaro le loro esigenze

In Italia ogni anno vengono abbandonati circa 50.000 cani e 80.000 gatti (dati Lav) oltre a 6.000 serpenti e un numero consistente di conigli, roditori, uccelli, tartarughe lasciati liberi dopo essere stati per mesi o anni animali da compagnia di famiglie, colpevoli con l’abbandono di condannarli a pericoli mortali e a una vita di stenti. I cani e i gatti lasciati a se stessi si riconoscono perché appaiono nervosi e spaesati.

Dalla sicurezza delle case e dal conforto dei padroni si ritrovano a dover affrontare problemi come la ricerca di riparo, di cibo e di acqua oppure l’attraversamento di strade ad alta velocità. Non di rado finiscono tra le ruote di veicoli causando incidenti dolorosi sia per loro sia per chi guida. Nel caso di abbandoni di serpenti, tartarughe e uccelli il danno all’ecosistema è davvero preoccupante: i parassiti e le malattie che possono sviluppare sono trasmissibili all’uomo.

Quando incontrano un habitat idoneo per la loro riproduzione si naturalizzano e determinano l’estinzione di molte specie autoctone. È il caso della tartaruga palustre americana importata in Europa come animale da affezione e dispersa nei laghi e negli stagni dove entra in competizione con la nostra testuggine palustre europea per il cibo e l’habitat e ne determina malattie letali. A maggio i volontari di Legambiente ne hanno catturato un grosso esemplare dalle orecchie rosse nell’area umida di Mola e condotto all’acquario di Marina di Campo per salvaguardare l’equilibrio ambientale. Purtroppo si adotta per un capriccio o per seguire una moda senza consapevolezza delle esigenze dell’animale.

Si prende da piccolo ma poi cresce e lo spazio non basta e sfamarlo ha un costo come le cure sanitarie. Si arriva allora al malcostume dell’abbandono pur essendo considerato un reato dall’articolo 727 del Codice Penale che stabilisce l’arresto fino a un anno o l’ammenda da 1.000 a 10.000 euro per tale reato.

Per combattere questa pratica malvagia bisognerebbe contrastare il commercio illegale di specie esotiche, rendere obbligatorio il microchip per I cani e spendere il fondo per la lotta all’abbandono istituito dallo stato con la legge numero 281 del 14 agosto 1991 per formare chi opera nei servizi sanitari e per insegnare nelle scuole le regole di convivenza con gli animali domestici. Per tentare di risolvere il problema le amministrazioni locali, poi, dovrebbero prevedere periodici censimenti della popolazione canina e verifiche circa l’obbligo di iscrizione all’anagrafe regionale.

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