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IC Cino da Pistoia di Pistoia (PT) - 3A

Minaccia «condivisa»: parole d’odio

Gli atti di bullismo online colpiscono sia l’account che il suo utente nella vita reale. Come difendersi

Con l’espressione social network si identifica un servizio informativo online che permette la realizzazione di reti sociali virtuali. Si tratta di siti internet o tecnologie che consentono agli utenti di condividere contenuti testuali, immagini, video e audio e di interagire tra loro. Le informazioni condivise variano da servizio a servizio e possono includere dati personali, sensibili e professionali. Gli utenti non sono solo fruitori, ma anche creatori di contenuti. La rete sociale diventa un ipertesto interattivo tramite cui diffondere pensieri, link e contenuti multimediali.

La presenza di dati sensibili ha portato in primo piano il problema della privacy degli iscritti.

Da ormai molti anni i bulli non colpiscono solo fisicamente i più deboli, ma anche attraverso uno schermo.

Parolacce, intimidazioni, offese discriminatorie sono le principali armi di coloro che prendono il nome di «Cyberbulli».

È bene parlare sempre con un adulto quando ci si imbatte in situazioni del genere. La polizia postale è sempre pronta a fare il suo dovere, cioè quello di aiutare chi ne ha bisogno e già ora dispensa nelle scuole consigli per prevenire situazioni spiacevoli.

Per discorso d’odio (hate speech) si intende il fatto di fomentare, promuovere o incoraggiare, sotto qualsiasi forma, la denigrazione o la diffamazione nei confronti di una persona o di un gruppo. Quello dell’hate speech è diventato un fenomeno poco governabile e peggio: un’abitudine che ha a che fare non solo con il mondo dei ragazzi, ma anche con quello delle persone adulte. Le vittime principali sono persone di diversa etnia, religione, orientamento sessuale.

Allorché si verificano questi episodi, è necessaria una segnalazione alla Polizia postale: la legge 71/2017 definisce le «Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del cyberbullismo».

L’idea per contrastare tale tipologia di illecito è quella innanzitutto di prevenire, informare ed educare soprattutto i minori che sempre di più utilizzano i social network. Questa legge punta a favorire una maggiore consapevolezza fra i ragazzi dell’importanza di non assumere atteggiamenti persecutori e fornisce una definizione giuridica di «cyberbullismo» come qualunque forma reiterata di pressione, aggressione, molestia, ricatto, ingiuria. Gli effetti del cyberbullismo sono devastanti per la vittima che può convincersi di essere lei stessa sbagliata. Sii consapevole di ciò che fai: prima del cellulare usa la testa che non si scarica mai!!!

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