Videogiochi, ponte fra generazioni
Il dibattito da anni ruota attorno a pregiudizi e possibilità: usati con intelligenza possono arricchire
«Smettila di giocare a quei videogiochi, sono diseducativi!» Quante volte abbiamo sentito questa frase? Per molte persone, il videogioco è sinonimo di perdita di tempo, se non di attività dannosa, addirittura.
Ma facendo esperienza diretta del mondo dei giochi, possiamo invece trovare numerosi aspetti positivi.
Uno di essi è la condivisione. Ci sono giochi a cui puoi giocare da solo, certo, ma molti altri sono fatti per giocare con gli amici, sia stando insieme di persona, che a distanza. E quest’ultima cosa può diventare molto importante, in certi momenti: quante persone hanno condiviso i videogiochi, quando il lockdown ci teneva lontani? Un altro aspetto davvero valido è che possono far imparare nuove cose. Il gioco non è una cosa meccanica e ripetitiva e basta: c’è una storia, ci sono dialoghi, ci sono enigmi e meccanismi logici da capire. Si tratta di cose che possono arricchire, risvegliare la fantasia o allenare la testa. Fra i giochi più amati dai più giovani, per esempio, ci sono cose come Minecraft o Roblox, giochi dove bisogna esplorare e costruire mondi: si tratta di attività estremamente stimolanti.
Infine, ovviamente, si gioca per divertimento, che è una cosa fondamentale per le persone.
Potersi immergere in un altro mondo è davvero soddisfacente e rilassante.
Naturalmente, bisogna giocare con consapevolezza. Giocando con altre persone, soprattutto con quelle che non conosci, puoi scontrarti con molti problemi: conflitti, insulti, brutte esperienze, essere hackerati. Insomma, è un passatempo da vivere con attenzione.
Inoltre, come per tutte le cose, bisogna trovare il giusto equilibrio per quanto riguarda il tempo da spendere davanti a uno schermo, in modo che il gioco non ci faccia dimenticare tutte le altre cose belle della vita.
È molto importante parlare di videogiochi, perché si tratta di qualcosa che viene utilizzato e apprezzato da moltissime persone, giovani e anche adulte, e per questo è necessario esplorare bene questo mezzo espressivo: può diventare un punto di incontro fra generazioni diverse.
Come tutte le novità tecnologiche è importare dare a chi lo utilizza gli strumenti giusti per comprenderne le potenzialità e comprendere eventuali rischi.
Nato a partire dagli anni cinquanta del Novecento negli ambienti di ricerca scientifica e nelle facoltà universitarie americane, il videogioco ha avuto il suo sviluppo commerciale a partire dagli anni settanta.