ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Il volto smart della città del domani

Wi-fi, infrastrutture intelligenti e open data: le direttrici per la «nuova» vita dei luoghi dove viviamo

Una smart city è una città «intelligente», una città, cioè, che fa affidamento sulle tecnologie digitali per migliorare la propria vivibilità e sostenibilità, a tutto vantaggio dei suoi abitanti e dell’ambiente che la circonda.

Nuove tecnologie, informatica e telecomunicazioni sono gli strumenti con cui questa trasformazione sta diventando possibile, migliorando la qualità della vita dei cittadini e garantendo, allo stesso tempo, la soddisfazione dei bisogni non solo delle generazioni presenti, ma anche (e soprattutto) di quelle future.

Considerando i livelli di inquinamento raggiunti in molte delle principali città del pianeta, ed i problemi ad esso connessi legati alla salvaguardia dell’ecosistema e alla salute pubblica, muoversi in città senza inquinare dovrebbe essere ormai un must per tutti. Eppure sappiamo be-ne che non sempre è così. Mentre code chilometriche intasano ogni giorno le principali arterie delle nostre città, fino quasi a togliere il respiro, gli spazi dedicati al verde pubblico diventano sempre più rari, compromettendo inevitabilmente la qualità delle nostre vite. Per poter risolvere questi ed altri problemi, latecnologia, però, da sola non basta. Ciò che potrà rendere, infatti, davvero «intelligenti» le città del futuro, sarà rimettere al centro le persone, creando nuovi spazi abitativi pensati (e realizzati) veramente a misura d’uomo.

Tutte le città «smart» saranno costituite da strutture a basso impatto ambientale, meglio an-cora se certificate secondo gli standard internazionali di uso energetico. D’altra parte sarà anche necessaria una continua educazione alle nuove tecnologie: è questo il solo modo possibile con cui si potranno rendere le persone pienamente partecipi del proprio cambiamento. I rifiuti si producono per forza in tutte le città, spesso in grandi quantità. Una smart city sarà in grado di recuperare i biogas dalle discariche cittadine, per trasformarli in una fonte di energia verde, riducendo notevolmente l’inquinamento e le emissioni di CO2.

Certo i rischi non mancano (ad esempio come tutti i problemi connessi al tema della privacy), ma il cambiamento è oramai in atto, nel mondo, come in Italia, starà a noi «governarlo» nella giusta direzione. Firenze si pone a tutti gli effetti come guida di questo cambiamento nel nostro Paese. Quello messo in atto da diversi anni nel capoluogo toscano è un vero e proprio Smart City Plan che punta, entro il 2030, a dare un nuovo volto «intelligente» alla città capoluogo della nostra provincia e della Toscana.

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