ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Mangiamo bene: prodotti a Km zero

Valorizziamo i produttori locali invece di consumare alimenti a basso costo e di dubbia provenienza

CECINA Negli ultimi cinquant’anni l’intensificazione dell’agricoltura industriale ha contribuito non solo alla crisi ecologica, ma anche allo sviluppo di nuove patologie legate all’alimentazione.

Purtroppo l’emergenza climatica, la crisi alimentare, non rappresentano altro che una cattiva amministrazione della Terra.

Più del 90% della varietà agricola è scomparsa a causa delle monocolture imposte dalle multinazionali e dal loro modello di agro-industria. Tali aziende spesso sembrano insensibili ai loro doveri verso la Terra e quindi si sentono in diritto di sfruttarla il più possibile. L’agricoltura industriale è responsabile anche del 50% delle emissioni del gas serra! Fame, malnutrizione, obesità, diabete, allergie, can-cri, disturbi neurologici sono collegati inoltre a un sistema alimentare che usa pesticidi. Ma allora che cosa possiamo fare noi? Una risposta molto semplice che si racchiude in una sola parola: localizzazione. Un atto forse rivoluzionario che ogni cittadino dovrebbe fare per proteggere l’ambiente e se stesso, valorizzando così anche le colture locali, legate ai ritmi della natura. Con la localizzazione il cittadino può andare oltre i monopoli alimentari. La localizzazione diventa così un atto necessario etico ed ecologico. Quando mangiamo cerchiamo di non distruggere le piccole aziende agricole locali impoverendo le comunità contadine o contribuendo magari alla desertificazione del suolo, alla scomparsa della biodiversità, alla tortura degli animali negli allevamenti intensivi, alla destabilizzazione del clima dovuta anche al trasporto dei prodotti che arrivano dall’altra parte del mondo e che rappresentano una tra le cause principali d’inquinamento! Il cibo “a basso costo”, coltivato con sostanze chimiche e proveniente da luoghi lontani, non è più sostenibile dalla Terra. Tutto sta nelle nostre mani: vogliamo proseguire in questo modo o cambiare strada verso un futuro migliore? Cominciamo con piccoli gesti quotidiani come ad esempio comprare le verdure biologiche coltivate da piccole aziende vicino a noi, mangiare poca carne che provenga da allevamenti a km0. Informiamoci sempre guardando le etichette per capire la filiera di un prodotto. Dalla nostra parte abbiamo un’arma potente, il potere d’acquisto! Utilizziamola bene! Ricordiamoci sempre che piccoli gesti possono fare la differenza, una grande e bella differenza! E allora che cosa stiamo aspettando?

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