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Villa Massoni, bella e dannata

La storia della splendida e storica residenza massese che al momento versa in stato di abbandono

MASSA Villa Massoni è considerata unanimemente la residenza più importante della città di Massa ma non tutti ne conoscono la storia e il valore. In origine era detta villa ’di Volpigliano’ o ’della Rocca’ e il nome deriva dal suo ultimo proprietario. Fu costruita agli inizi del ‘600 dal nobile genovese Giulio Pacero e comprata dal principe di Massa Carlo I Cybo Malaspina nel 1637. All’epoca si trattava ancora di una piccola abitazione con una torretta che faceva da piccionaia. Solo con Carlo II Cybo Malaspina la villa fu restaurata, ampliata e resa un luogo di svago dall’architetto carrarese Alessandro Bergamini, che vi aggiunse dei loggiati ornati da statue. Con la decadenza del ducato, Alderano I fu costretto a vendere le opere più belle della residenza e diverse delle sue statue si trovano oggi nei giardini del Quirinale e della residenza papale di Castel Gandolfo.

Tra la fine del XVIII e la metà del XIX secolo la villa cambiò diversi proprietari, tra cui il conte svedese Adolfo Federico Munk, il mercante carrarese Pantaleone Del Nero e la nobildonna massese Giuseppa Tori, per poi passare nelle mani dei marchesi Massoni Casonato ai cui eredi ancora oggi appartiene. Nel corso della sua lunga storia Villa Massoni ha dunque ospitato numerose personalità importanti: militari, nobili e personaggi famosissimi, come Elisa Baciocchi, sorella di Napoleone e duchessa di Massa, e la moglie del poeta Ezra Pound. Ancora oggi è facile comprendere perché tante persone si siano lasciate stregare dal fascino di questa residenza: al di fuori dei cancelli chiusi, che impediscono l’accesso al gigantesco parco di quasi 8 ettari, si può intravedere la bellissima villa posta su un piccolo colle di fronte al Castello Malaspina e nascosta tra gli alberi.

E’ di un color rosso mattone ed è formata da una parte centrale di quattro piani e da due ali laterali che ospitano 26 stanze. Se un passante potesse entrare, ammirerebbe le meravigliose statue e le fontane un tempo animate dai giochi d’acqua, i loggiati settecenteschi, il belvedere e all’interno i soffitti e i muri finemente affrescati. Purtroppo però questo non è possibile: attualmente la villa non è accessibile al pubblico, versa in uno stato di totale abbandono e anche il parco è lasciato nell’incuria.

Qualche anno fa, attraverso una petizione che ha raccolto 27 mila firme, si è cercato di far inserire la villa tra i beni protetti dal Fai: tutto è stato inutile. Tra violente liti familiari ed eredità contese Villa Massoni rischia di andare a fondo e con lei un pezzo di patrimonio storico e culturale della nostra città.

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