ll progetto de La Nazione per i lettori di domani

Terre di Pisa: terre di eccellenza

Gli studenti rivolgono il loro invito a viaggiare attraverso le bellezze e unicitĂ  del nostro territorio

Pisa invoca la Pace dal suo monumento più famoso, illuminato con le lettere che la compongono, si fa custode e portatrice di un messaggio universale che punta a squarciare i cieli oscurati dalle nebbie della guerra, nelle ore più drammatiche per l’Europa e per il mondo.

Pisa invoca la Pace dalle sue piazze, fin da subito trasformate in teatri di manifestazioni e appelli gridati contro la guerra.

Da sempre terra di pace e di accoglienza, Pisa accende la sua macchina della solidarietĂ  che, veloce, corre da luoghi reali – come Prefetture, Comuni, Associazioni, UniversitĂ , Comitati, Diocesi, autori, fin da subito, di raccolte di generi di prima necessitĂ  e organizzatori dell’accoglienza dei profughi – ma corre anche dalle piattaforme social dove di ora in ora si moltiplicano messaggi e richieste di cittadini sul come mettersi a disposizione per l’Ucraina, sfociati in una pagina «Emergenza in Ucraina a Pisa».

Accoglienza e assistenza le parole d’ordine sul suolo toscano, che istituisce due front office, approdi sicuri ai quali gli ucraini arrivati in Toscana possano rivolgersi sia per questioni pratiche come l’alloggio, sia per questioni sanitarie.

Prima donna preside nella storia della Sant’ Anna. Quali indirizzi sulla parità di genere? «Come preside della classe di Scienze Sociali, cerco di usare un linguaggio inclusivo, declinando le parole sia al maschile che al femminile, come nei bandi di concorso per giovani studenti e studentesse; di formare commissioni di concorso bilanciate rispetto al genere; di rappresentare un buon modello per le allieve, incoraggiandole a credere in se stesse».

La scuola ha ai suoi vertici solo donne. Un’eccellenza anche su questo? «Rispetto alla governance apicale, la scuola è sicuramente più avanti di altre università, ma per ciò che riguarda i/le docenti il divario di genere è molto significativo, in linea con il panorama italiano. Si cerca di aiutare le ricercatrici con politiche di sostegno alla maternità e al bilanciamento tra vita lavorativa e vita professionale. Senza questo è difficile concorrere in modo paritario in tutto il mercato del lavoro».

Cosa possiamo fare noi? «La scuola, fin dalla primaria, è uno spazio importante per trasmettere buoni valori. Convivenza tra diversi, inclusione e accoglienza devono essere previsti accanto agli insegnamenti più tradizionali. Fenomeni regressivi come linguaggio dell’odio, revenge porn che tanto spazio trovano sui social media, devono essere conosciuti e compresi, al fine di produrre gli anticorpi necessari».

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