Impariamo a riconoscere la violenza
In Italia una donna ogni tre giorni viene uccisa dal partner, da un ex o da un membro della famiglia
In Italia una donna ogni tre giorni viene uccisa dal partner, da un ex o da un membro della famiglia. Nel 2021 i dati registrati indicano un aumento dell’8% di questo abominio rispetto all’anno precedente. Prima di arrivare al femminicidio, però, si verificano episodi di violenza di genere che può essere di diversi tipi: fisica, psicologica, economica e sessuale. La più diffusa è quella psicologica ed è la prima che si presenta ed è quasi sempre accompagnata da quella fisica.
Per sensibilizzare il 25 novembre del 1999 è stata istituita la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Questa data è stata scelta perché il 25 novembre 1960 le tre sorelle e attiviste della Repubblica Dominicana: Patria, Minerva e Maria Teresa Mirabal avevano combattuto il regime dittatoriale di Rafael Trujillo, uno dei più duri dell’America Latina.
In occasione di questa ricorrenza il nostro istituto ha ospitato alcune rappresentanti locali dell’associazione RAV, rete delle donne anti violenza, che ha sede a Bastia Umbra e che si oc-cupa di aiutare le donne che hanno subito violenza nel nostro territorio e che assiste anche coloro che si rivolgono al numero nazionale contro la violenza, il 1522, un servizio pubblico promosso dalla presidenza del Consiglio dei Ministri. Le rappresentanti sono venute nelle classi terze per sensibilizzare su questo tema e su quello del consenso sessuale: hanno spiegato la differenza tra violenza psicologica e violenza fisica e hanno riportato esempi di violenza. Questi possono essere evidenti come uno schiaffo o celati come controllare il telefono, screditare, sminuire le capacità della vittima. Ci è stata chiesta la nostra opinione e la maggior parte di noi si è trovata d’accordo sull’atrocità di queste pratiche.
L’incontro si è concluso con la lettura di un brano su Franca Viola, una donna che nel 1965 ebbe il coraggio di rifiutare il matrimonio con il nipote di un mafioso, Filippo Melodia, che poi la rapì e la violentò per costringerla al matrimonio riparatore secondo la morale del tempo; i genitori di Franca sfidarono i tempi e riuscirono, con l’aiuto della polizia, ad aiutare la figlia incastrando la famiglia Melodia.
Gli Alunni hanno realizzato disegni poi esposti nell’atrio della scuola ed è stato bandito un concorso letterario interno tra gli alunni delle classi terze.